Mancanza medici di famiglia: occupati solo 17 dei 65 posti disponibili. Ats spiega la situazione

MANTOVA – “Il problema della carenza dei Medici di Famiglia (o Medici di Medicina Generale – MMG), diffuso su tutto il territorio nazionale, costituisce oggi anche nell’Ats della Val Padana una vera e propria emergenza, seppure da anni ampiamente previsto. Diversi sono i determinanti, primo fra tutti l’accesso contingentato alla facoltà di Medicina (il cosiddetto “numero chiuso”). Inoltre, coloro che scelgono di operare quali Mmg, per poter intraprendere l’attività devono frequentare, dopo la laurea, un corso triennale di formazione, anch’esso contingentato e con una disponibilità di posti significativamente inferiore alla necessità di assicurare un ricambio generazionale, ovvero garantire la sostituzione dei medici che cessano per pensionamento o altre motivazioni”.
Comincia così il comunicato dell’Ats con cui si spiega la situazione che si è venuta a creare nelle province di Mantova e Cremona e quanto fatto dall’Azienda territoriale sanitaria per cercare di arginare il problema della mancanza di medici di famiglia. Si parte dai numeri.
“Per il 2021, tra i medici che hanno interrotto volontariamente il rapporto di lavoro e quelli che hanno lasciato per sopraggiunto limite di età (per gli Mmg fissato al compimento dei 70 anni) sono state registrate 41 cessazioni per la provincia di Mantova e 25 per la provincia di Cremona. I MMG ad oggi in organico sono 209 per la provincia di Mantova e 184 per la provincia di Cremona. Nel 2022 le cessazioni già ufficializzate sono 15 per la provincia di Mantova e 11 per la provincia di Cremona.
Nel marzo 2021, l’Ats Val Padana ha pubblicato come disponibili 127 posti per Mmg, 65 dei quali nella provincia di Mantova e 62 in quella di Cremona; per i 127 posti pubblicati come disponibili, solo 17 medici sul territorio di Mantova e 9 sul territorio di Cremona si sono convenzionati”.
“A fronte di queste criticità, un aspetto positivo è rappresentato dall’avvio nel 2019, nella nostra Ats di un Polo Formativo per il Corso di Formazione in Medicina Generale. Infatti, i medici frequentanti tale corso hanno la possibilità di convenzionarsi col Sistema Sanitario Regionale; possono svolgere nei fatti il ruolo di medico di famiglia con un massimale di 650 pazienti a fronte di un massimale di 1500 pazienti per un Mmg titolare.
L’indice di copertura si è pertanto sensibilmente alzato a seguito della pubblicazione nel mese di settembre di un ulteriore bando regionale, destinato appunto ai medici che frequentano il corso di specializzazione in Medicina Generale; hanno aderito 27 corsisti (alcuni dei quali del nostro Polo Formativo), che sono oggi in progressiva fase di chiamata” continua il comunicato.
“Quando non risulta possibile sostituire il Mmg con un collega convenzionato, si ricorre alla figura dell’incaricato provvisorio che svolge tutte le funzioni del titolare, pur con un compenso economico inferiore. Attualmente, i dati – in continua evoluzione – registrano per la Provincia di Mantova 27 incaricati provvisori, 4 dei quali con doppio incarico e per quella di Cremona 29 incaricati provvisori, 2 dei quali con doppio incarico. Il Dipartimento Cure Primarie dell’Ats Val Padana ha messo in atto da tempo numerose azioni per garantire la continuità assistenziale sul territorio, tra queste: lo scorrimento continuo delle graduatorie per l’individuazione dei titolari (unitamente ad un’opera di persuasione verso i medici in elenco ad accettare l’incarico), l’incessante ricerca di medici disponibili a coprire gli incarichi provvisori, l’innalzamento del massimale degli assistiti in carico a ciascun medico disponibile (a 1.750 e anche oltre). Sono state inoltre avanzate agli organi tecnici regionali ipotesi di possibili soluzioni, che tuttavia sono per lo più legate a condizioni di sistema, la cui titolarità è a livello nazionale.
A tutto ciò si aggiungono le ulteriori opportunità di arruolamento degli attuali corsisti, dal momento che tra pochi mesi 17 di loro (parte dei quali già convenzionati come corsisti) si diplomeranno come Medici di Medicina Generale, potranno optare per una sede sul nostro territorio ed applicheranno il massimale di 1500 assistiti” sottolineano da Ats
“Infine, è stato incrementato a 279 unità il numero di posti disponibili per i Corsi di Formazione in Medicina Generale in Lombardia per il triennio 2020-2023. La carenza di medici riguarda anche altre figure di Assistenza Primaria, tra le quali i Medici di Continuità Assistenziale (ex “Guardia Medica”); al riguardo, l’ATS della Val Padana ha messo a bando un fabbisogno di 2.825 ore (1.817 per la provincia di Mantova e 1.008 per quella di Cremona), non ricevendo però nessuna adesione. In conclusione, si sottolinea come la nostra Ats sia ampiamente consapevole del problema e dei conseguenti disagi vissuti dai cittadini; questi derivano, in particolare, dall’avvicendarsi in varie località di più incaricati provvisori, dal venir meno dell’apertura dello studio in alcuni comuni, dalle possibili criticità assistenziali e di accessibilità determinate da massimali superiori allo standard previsto.La frustrazione determinata da questa consapevolezza e dalla condivisione delle preoccupazioni degli Amministratori Locali e dei cittadini – tanto più in questa fase pandemica, nella quale la centralità del MMG è ancor più strategica – è comunque mitigata dalla certezza di aver messo in atto ogni azione di contrasto possibile e dalla ferma volontà nel mantenere costante l’impegno di tutte le figure professionali preposte a garantire la copertura assistenziale della Medicina di Famiglia” conclude il comunicato.