MEDOLE – Ancora controlli volti a fermare la manodopera clandestina: questa volta a finire nei guai è stata la titolare laboratorio tessile cinese di Medole. Durante un sopralluogo i militari trovavano otto operai – di cui sei regolarmente assunti e due in nero di cui uno clandestino – impegnati a cucire, stirare e confezionare mascherine.
Il blitz è scattato la mattina di venerdì 5 giugno quando i carabinieri della stazione di Guidizzolo in collaborazione con i colleghi del Nucleo carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Mantova facevano irruzione nel laboratorio per poi sentire tutti i lavoratori presenti. Dai racconti emergeva come le turnazioni ed i riposi previsti fossero rispettati; il tutto a fronte di una paga oraria di 7 euro.
Dopo i controlli i militari procedevano, dunque alla sospensione dell’attività elevando sanzioni amministrative da 10.380 euro oltre al recupero contributivo ancora in fase di quantificazione. Cifra a cui si aggiungevano altri 400 euro per la mancanza dei dispositivi per la sanificazione, dei dépliant informativi e del distanziamento tra operai previsto dalle normative anti Covid-19. Per la titolare dell’attività, la 55enne di origini cinesi H.S., residente nella provincia di Lecce e non presente all’atto del controllo, scattava invece la denuncia in stato di libertà, perchè ritenuta responsabile dei reati di “trarre ingiusto profitto favorendo la permanenza su territorio italiano di cittadini stranieri e sfruttamento della manodopera clandestina“. L’operaio risultato clandestino è stato, invece, munito di biglietto di invito per presentarsi alla Questura di Mantova per la procedura di espulsione.