MANTOVA – I dati degli infortuni sul lavoro non accennano a calare. E’ quanto emerge dall’Osservatorio Regionale della Cisl ed è il segretario generale della Cisl Asse del Po Dino Perboni a propoore una profonda riflessione partendo proprio dall’analisi degli ultimi dati. “Nel mese di luglio di quest’anno, in provincia di Mantova ci sono stati 345 infortuni rispetto ai 320 di un anno prima, con un incremento di 25 casi, che in termini percentuali significa una crescita del 8% di infortuni sul lavoro. Se poi raffrontiamo il periodo gennaio-luglio 2022 con lo stesso periodo del 2021 si conferma un quadro drammatico: nel gen-lug 2022 i casi di infortuni sul lavoro sono stati 3447, mentre gen-lug 2021 furono 2762: un aumento di 582 casi che si traduce in una crescita del 25% di incidenti sul lavoro” dichiara Perboni.
“Pure il quadro delle denunce di infortunio mortali conferma il peggioramento della situazione: da gen-lug nel 2021 ci sono stati 3 eventi mortali, mentre nel 2022 si sono verificati 8 incidenti mortali. Sono cifre che indicano chiaramente che il tema salute e sicurezza è ad uno stato di drammaticità quasi cronica, causato da molti anni di sottovalutazione e contrazione di risorse, mezzi e impegno a debellare questa triste realtà. Basti pensare che nel periodo gen-lug 2022 in Italia ci sono stati ben 66.435 infortuni, mentre in tutt’Europa (esclusa l’Italia) ve ne sono stati 2.650. Le cause principali sono arcinote, quali: scarsa formazione, modalità lavorative poco attente alla sicurezza, nonché la mancanza di una diffusa e profonda cultura della salute e sicurezza. A questo dobbiamo denunciare che per troppi anni si è tagliato sulla spesa pubblica per le assunzioni del personale addetto ai controlli e alla prevenzione sia nell’Ats che nell’Itl (Ispettorato territoriale del lavoro) nonché negli uffici dell’Inail e dell’Inps, così come in tutta la pubblica amministrazione” prosegue il segretario generale Cisl Asse del Po
“Sono pochissimi gli ispettori di queste strutture necessarie a prevenire, controllare e sanzionare chi viola le norme, chi assume in nero e chi tralascia ogni più elementare applicazione delle norme sulla salute e sicurezza. E’ evidente che in questa situazione, se pensiamo ad esempio che presso la sola Itl provinciale mancano quasi una dozzina di ispettori, si crea un sovraccarico al sistema della prevenzione e controlli, che ne appesantisce l’attività quando invece ci vorrebbe una maggior dotazione per far fronte all’ampiezza dei controlli. Una situazione estremamente preoccupante, che continua a colpire tantissime lavoratrici e lavoratori e crea danni alla comunità. Da tempo chiediamo che ci sia un cambio di passo: serve rafforzare gli ispettori dell’Itl e dell’Ats, dell’Inail e dell’Inps in modo da aumenti i controlli; va introdotta la patente a punti per qualificare le imprese e legarne il rating agli appalti; vanno rafforzate le forme di coinvolgimento e partecipazione degli Rls nelle aziende territoriali. Riteniamo che il lavoro realizzato dalla Prefettura di Mantova con l’azione interforze ad “alto impatto” sia stata importantissima e che vada proseguita con il contributo di tutti. A questo è necessario continuare ed accrescere l’azione sinergia fra Istituzioni territoriali e parti sociali, partendo dal Protocollo sulla sicurezza siglato nel 2020, per arrestare questa pericolosa deriva dell’aumento degli infortuni sul lavoro e degli incidenti mortali” conclude Perboni.