Norme anti Covid e scuola: cosa fare e cosa pretendere dallo Stato. Incontro tra presidi, assessore e i segretari sindacali

MANTOVA – “L’incubo delleclassi pollaio colpisce ancora una volta i nostri alunni: il liceo Virgilio, uno dei maggiori della città, sarà costretto a iniziare l’anno con classi di 29 e 30 alunni. Noi pensiamo che l’organico vada adeguato per la situazione attuale per garantire un ritorno in presenza ed in sicurezza. Il Ministero invece fa il gioco delle tre carte dicendo di non essere in grado di fornire l’organico necessario, ma è stato proprio il Ministero a decidere di non modificare di una virgola l’organico, stabilito prima della diffusione del Covid?”.
A denunciare la situazione del liceo classico di via Ardigò è il Comitato Priorità alla scuola Mantova e per discutere la situazione è stato organizzato a San Giorgio Bigarello, al quale saranno presenti il provveditore, i presidenti del consiglio di istituto, gli assessore e i segretari sindacali. La riunione è stata ideata per parlare di quello che succedere dal 14 settembre in poi.
IL COMITATO
“Questo sarà anche un primo momento locale per arrivare alla convocazione della quarta mobilitazione nazionale del Comitato Priorità alla scuola, fissata a Roma il 26 settembre, per ribadire ancora una volta che va data “Priorità alla scuola. La notizia delle classi pollaio è ricorrente ad ogni settembre, a partire dal taglio attuato dalla riforma Gelmini, che ha ridotto gli organici della scuola costringendo ad aumentare il numero degli alunni per classe. In questo periodo di crisi sanitaria però ci lascia tutti sconvolti, a maggior ragione perché ci sarebbero stati oltre sette mesi per pensare a una revisione degli organici. Spinoso anche il problema dei trasporti degli studenti che, nelle condizioni attuali, non sembrano in grado di poter rispettare le norme previste dall’emergenza Covid. Questo colpisce anche istituti che sono invece riusciti ad organizzarsi. La soluzione prospettata sarebbe l’utilizzo della Didattica a distanza a “rotazione” per le classi, per non creare assembramenti di studenti nelle aule. Purtroppo la DAD, o anche la DDI (Didattica Digitale Integrata), non è uno strumento che assicura il diritto all’istruzione, a causa dei numerosi problemi che escludono dalla scuola alunni più fragili dal punto di vista sociale, economico, tecnologico, economico ed educativo. Noi di Priorità alla Scuola crediamo che, ora come non mai, la scuola abbia bisogno di maggior sostegno ed investimenti da parte dello Stato. Riteniamo che l’organizzazione provvisoria del liceo Virgilio non debba nemmeno essere un’opzione e che l’utilizzo della didattica a distanza non debba più essere considerato un mezzo educativo ordinario, come alcuni vorrebbero. La nostra priorità è il rientro in classe in sicurezza ed in presenza: l’unico modo per costruire un corretto rapporto educativo tra docenti, classi e studenti e per poter garantire una didattica di qualità. Per la risoluzione di questi problemi la soluzione è solo una: approfittare del momentaneo e necessario interesse dello Stato per il mondo della scuola per aumentare in modo permanente la percentuale di spesa pubblica destinata all’istruzione. Solo così si potranno garantire gli spazi necessari per le diverse attività, il rientro in sicurezza e un organico di docenti e personale scolastico non solo sufficiente ma addirittura in grado di dare maggiore qualità alla scuola italiana. È insomma giunto il momento per lo stato di rivedere la propria scala di valori e di dare “PRIORITÀ ALLA SCUOLA” concretamente per risolvere i problemi causati dai tagli che tutti i governi degli ultimi 30 anni hanno attuato, senza distinzioni”.