MANTOVA – Approvato il Piano delle azioni positive per il triennio 2019 – 2021. Per la Provincia di Mantova si tratta di fatto di un aggiornamento del precedente piano, che costituisce il documento programmatico mirato a introdurre azioni positive nel contesto di lavoro e nella sua organizzazione: al suo interno sono infatti contenuti obiettivi, tempi, risultati attesi e risorse disponibili per realizzare progetti volti a promuovere condizioni di parità fra uomini e donne che lavorano nell’ente.
Previsto dal Codice delle Pari opportunità tra uomo e donna che impone alle Pubbliche Amministrazioni di predisporre Piani di Azioni Positive, il Piano di durata triennale tende ad assicurare la rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne.
Con questo documento la Provincia armonizza la propria attività al perseguimento e all’applicazione del diritto di uomini e donne allo stesso trattamento in materia di lavoro.
E guardando ai numeri si può certo dire che a Palazzo di Bagno la parità non è un miraggio: nei ruoli direttivi (dirigenti e posizioni organizzative), 23 sono ricoperti da uomini e altrettanti da donne. Guardando invece al resto del personale, le figure femminili sono 112 contro le 105 maschili.
A chiedere il part time sono decisamente più le donne (31 contro 7 maschi) e anche nelle richieste di congedi di maternità/paternità il primato è delle donne. Stesso discorso anche per la richiesta di altri congedi parentali.
Tra le azioni positive assunte per il triennio vi è l’impegno a utilizzare un linguaggio non discriminatorio negli atti e documenti prodotti dall’ente, promuovere studi e indagini a sostegno della promozione delle pari opportunità, favorire la riconversione professionale laddove richiesta a seguito di modifiche organizzative e/o di mobilità, fornire opportunità di carriera e di sviluppo della professionalità sia al personale maschile che femminile, compatibilmente con le disposizioni normative in tema di progressioni di carriera, incentivi e progressioni economiche, favorire il reinserimento del personale assente per lungo periodo a vario titolo (congedo di maternità, paternità, malattia, assistenza ai famigliari), avviare la sperimentazione dello Smart Working, divulgare gli strumenti di conciliazione vita – lavoro per trovare una soluzione che permetta di poter meglio armonizzare la vita professionale con quella familiare.