MANTOVA – Si chiude la carriera in Polizia del dott. Marco Mariconda, iniziata a Mantova nel 1988 con la direzione della Squadra Mobile.
Il Questore Giannina Roatta, che lo ha conosciuto nel lontano 1988, ritrovandolo poi a Mantova nel gennaio scorso, ha evidenziato le qualità professionali ed umane dell’amico collega “Marco” – qualità ereditate dal padre anch’egli Capo di Squadra Mobile -, che si è sempre speso per il bene della collettività e che rimarrà, comunque e per sempre, poliziotto dentro, definendolo Funzionario stimato, preparato e dall’innato fiuto investigativo che, nel corso della sua articolata carriera professionale ha lasciato, ovunque sia passato, un ricordo indelebile; deciso ed implacabile ma anche equilibrato ed umano, un poliziotto che ha combattuto l’illegalità con tenacia e sacrificio consapevole dell’alto valore sociale del proprio ruolo, un poliziotto al servizio della comunità e del cittadino, che ha lavorato sempre ai massimi livelli ottenendo unanimemente attestazioni di stima, un professionista che ha sempre creduto nel gioco di “squadra” e che è stato costantemente vicino ai suoi uomini, dai quali è apprezzatissimo.
Dopo i primi 3 anni di carriera a Mantova, conseguendo numerosi e brillanti successi investigativi. Le sue doti da poliziotto “D.O.C.” hanno fatto sì che il Dipartimento della Pubblica Sicurezza lo individuasse per dirigere la Squadra Mobile di Agrigento.
In Sicilia, oltre alla cattura di numerosi latitanti appartenenti a famiglie mafiose, ha arrestato, inducendolo poi a collaborare con la giustizia, il mandante dell’omicidio del Giudice Rosario Livatino. Ricevette successivamente anche numerose minacce.
Fu poi trasferito a Bologna ove, quale responsabile della Criminalpol Emilia Romagna, ha conferito un importante impulso investigativo alle indagini che hanno portato alla cattura degli appartenenti alla c.d. banda della “Uno Bianca”.
Nel 1996 veniva trasferito a Brescia, in qualità di Dirigente della Squadra Mobile, ove si è trovato a gestire il sequestro Soffiantini, individuando i rapitori e consentendo la liberazione dell’ostaggio ed il recupero di gran parte dei soldi del riscatto pagato dalla famiglia dell’ostaggio.
Operazione, quest’ultima, che ricorda con sofferta malinconia per la dolorosa perdita del carissimo amico poliziotto dei Nocs Samuele Donatoni, con cui proprio il pomeriggio del suo omicidio era andato ad allenarsi.
Sempre da Brescia ha coordinato indagini che lo hanno portato, unitamente ai suoi collaboratori e ad organismi collaterali di Polizia di Canada, Messico ed Fbi al sequestro di 300 kg di cocaina a BOSTON ed all’arresto di un notissimo narcotrafficante di estrazione camorristica legato a cartelli messicani a Cancun. Lo stesso era ricercato in campo internazionale.
A Brescia ha svolto anche l’incarico di dirigente Digos.
Tra i numerosi incarichi professionali, il dott. Mariconda ha diretto il Commissariato di P.S. di Fermo (poi diventata Provincia) e di Portoferraio.
Promosso Primo Dirigente della Polizia di Stato, ha ricoperto l’incarico di dirigente della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Cremona.
Successivamente trasferito alla Questura di Lucca con l’incarico di dirigente del Commissariato di P.S. della Versilia a Viareggio ed infine a Mantova, quale dirigente della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, dove ha concluso il suo glorioso percorso professionale