MONZAMBANO – Convalida dell’arresto ma non della misura cautelare. E così il 50enne di Monzambano che domenica dopo l’ennesima aggressione alla moglie è stato arrestato dagli agenti del Corpo Intercomunale di Polizia Locale dell’Unione Colli Mantovani oggi è tornato a casa.
Una decisione quella del giudice al termine dell’udienza di convalida, che ha respinto la richiesta di custodia cautelare del pm, e che permette dunque all’uomo di origine serba di rientrare nell’abitazione di Monzambano dove domenica mattina, giorno di Pasqua, la moglie e il figlio venticinquenne hanno raccontato di quindici anni di maltrattamenti, offese, sberle e vessazioni di vario tipo nei confronti della donna, così come era accaduto nei confronti del figlio fino a quando è stato adolescente.
Il pensiero corre ovviamente subito al pericolo che il ritorno a casa del 50enne potrebbe rappresentare nei confronti della moglie, oltretutto visto che questa finalmente ha preso il coraggio di denunciarlo. Una situazione che diventa ancora più complicata con la convivenza forzata durante tutto il giorno dovuta all’emergenza coronavirus.
Sembrerebbe che la donna e il figlio abbiano trovato autonomamente un alloggio diverso che potrebbe metterli al riparo dal ripetersi di altre violenze, questo almeno nell’immediato.
Rimane però il problema di una donna vittima di maltrattamenti e atti persecutori in famiglia (questi erano i capi di imputazione) da ben quindici anni e che a questo punto necessita di protezione per evitare il ripetersi di altri episodi di violenza.