MANTOVA Il 18 luglio scorso, in tutto il territorio nazionale, si è tenuto un “Action Day” dedicato alla lotta alla contraffazione e all’abusivismo commerciale.
L’attività ha coinvolto Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Corpo della Guardia di Finanza, Polizie Municipali e, per i luoghi di villeggiatura, le Capitanerie di Porto, mettendo in campo circa 11.200 operatori.
Nella provincia di Mantova, con il coordinamento delle Autorità Provinciali di Pubblica Sicurezza, (Prefetto e Questore) sono stati controllati centri storici, locali, laboratori abusivi, mercati ed aree commerciali. In ambito web sono stati oggetto del monitoraggio i “negozi virtuali” ed i profili social dedicati alla vendita di prodotti falsificati. Durante i controlli nel territorio mantovano sono state controllate 139 persone: tra queste, 4 sono state denunciate penalmente e altre 4 sanzionate a livello amministrativo. Si è proceduto al sequestro penale di merci ed a 3 sequestri amministrativi. Tra i prodotti sequestrati figurano 184 di categoria elettronica ed informatica, 114 di beni di consumo, 165 giocattoli e 335 tra articoli di moda, abbigliamento ed accessori.
I fenomeni della contraffazione, della pirateria multimediale e dell’abusivismo commerciale sono forme di criminalità economica che attirano sempre più gli interessi della criminalità organizzata, sottraggono risorse al mercato legale ed hanno ripercussioni sulla sicurezza e, in alcuni casi, anche sulla salute dei cittadini.
L’”Action Day” dedicato alla lotta alla contraffazione ed all’abusivismo commerciale, che si affianca alle attività di prevenzione e contrasto che giornalmente vengono effettuate dalle Forze di Polizia, si è svolto nel contesto delle direttive del Ministro dell’Interno e del Piano Strategico Nazionale 2018-2020 del Consiglio Nazionale Anticontraffazione, ed è stato promosso dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, per il tramite della Direzione Centrale della Polizia Criminale, che ha curato l’attività di “analisi e monitoraggio interforze”, anche mediante l’uso di programmi informatici che alimentano le banche dati dedicate alla geolocalizzazione dei fenomeni criminali di maggiore diffusione.