MANTOVA – Non ce l’ha fatta il giovane ferito ieri sera in via Bonomi al termine di una rissa scoppiata probabilmente tra stranieri connazionali. L’aggressore è stato fermato: si tratta di un marocchino di 21 anni senza fissa dimora e con precedenti.
Stando alle prime informazioni raccolte dai carabinieri, intervenuti sul posto insieme a una Volante della Polizia, sembra, che la vittima, O.K 22 anni di origine ghanese, residente a Marcheno in provincia di Brescia ma di fatto anche lui senza fissa dimora, avesse iniziato a litigare con altri due giovani per poi passare alle mani.
In particolare pare che la lite sia iniziata in piazzale Don Leoni, davanti a uno dei locali vicini alla stazione quando con i due veniva notata anche la presenza di una donna. I due giovani sarebbero diretti poi in via Bonomi e lì sarebbe sfociata la rissa durante la quale sarebbero state utilizzate anche bottiglie di vetro rotte.
Ad un certo punto qualcuno avrebbe visto l’aggressore fuggire inseguito dal giovane ghanese che, barcollante e sanguinante, si teneva le mani sopra lo stomaco. Il ragazzo però dopo pochi metri si è accasciato al suolo.
Stando alcune testimonianze a scatenare il litigio sarebbe stato un tentativo di furto di cellulare da parte dell’aggressore, secondo altri i due avevano rubato insieme un cellulare ad un operatore ecologico e la lite sarebbe sfociata per la divisione di quest’ultimo. Secondo gli investigatori dell’Arma, tuttavia, il movente sarebbe legato a questioni di droga. Questo anche alla luce dell’hashish ritrovato nelle tasche della vittima.
Sul posto nel giro di poco, oltre a carabinieri e poliziotti, sono intervenuti i mezzi del 118: trenta minuti sono serviti perché il ferito venisse stabilizzato e potesse essere portato in ospedale. Il giovane è stato soccorso mentre era già in arresto cardiaco e con una profonda ferita di arma da taglio al torace. Il ragazzo è spirato prima dell’alba.
Ancora da chiarire con certezza cosa abbia inferto la ferita mortale, se un coltello o un’altra arma da taglio.
Importanti per l’individuazione dell’aggressore sono stati anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona della stazione. Rimane ancora da chiarire presenza e responsabilità della seconda persona indicata dalle testimonianze.
Il sindaco Mattia Palazzi ha rigraziato i carabinieri per l’immediata operazione che ha portato all’arresto.
“Chiariranno gli investigatori se si tratti di una rapina o di questioni legate alla droga. Una cosa però, per ora, è certa: sempre più spesso le notizie di cronaca ci riportano violente aggressioni all’arma bianca a scopo di rapina da parte di extracomunitari, il più delle volte con precedenti” è il commento invece dell’assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato che prosegue: “Non mi stupirei che l’aggressore arrestato, un marocchino di 22 anni, e quello, probabilmente, in fuga siano dediti allo spaccio e destinatari di ordini di espulsione dal nostro Paese e che abbiano anche una sfilza di precedenti penali. Non è possibile morire per un cellulare sottratto! La brutalità con cui hanno agito i due malviventi è lo specchio della recrudescenza della criminalità predatoria straniera. Le cronache, purtroppo, confermano che, anche una volta espulsi, tentano di rientrare in Italia con diversi alias”.
E’ il secondo giovane che perde la vita, nel giro di pochi mesi, durante delle risse. Lo scorso luglio era morto il 23enne di origine albanese Atilio Drekai, aggredito e massacrato a colpi di mazze da baseball nel piazzale de La Favorita. Con lui era rimasto gravemente il 35enne di San Giorgio Pier Francesco Ferrari.