Siccità, – 57% di riserve idriche rispetto a un anno fa. Coldiretti: “rivedere regole deflusso”, la Regione possibilista

MANTOVA – Per l’assenza di pioggia e neve in Lombardia mancano all’appello quasi 3 miliardi di metri cubi di acqua rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari al 56,8% in meno rispetto al quantitativo medio delle riserve idriche.
È l’allarme lanciato dalla Coldiretti regionale sulla base dei dati Arpa Lombardia, nel sottolineare che quello che si sta per concludere sarà ricordato come l’inverno più mite e secco degli ultimi 30 anni.
“Una situazione che mette in serio pericolo le produzioni nelle campagne dove le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto – sottolinea Paolo Carra, presidente di Coldiretti Mantova e vice presidente di Coldiretti Lombardia – iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità. Ma a preoccupare è anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso dove sarà possibile. Dall’altra parte nei prossimi giorni partiranno le lavorazioni per la semina del mais, ma con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche”.
Il fiume Po in secca, più basso che a Ferragosto ed è rappresentativo della situazione di sofferenza in cui versano tutti i principali corsi d’acqua al nord come d’estate ma anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 6% di quello di Como al 31% del Maggiore, secondo il monitoraggio della Coldiretti.
In questo scenario – continua la Coldiretti – vanno rivisti i termini per l’applicazione del deflusso ecologico che si vuole introdurre in Lombardia. Pensato per raggiungere obiettivi ambientali stabiliti nelle direttive europee – precisa l’organizzazione agricola – così come è stato definito non tiene in dovuta considerazione i cambiamenti climatici, con gli effetti della tendenza alla tropicalizzazione che si stanno verificando sui nostri territori. Se venisse applicato senza gli opportuni aggiustamenti rischierebbe di compromettere il regolare lavoro nelle campagne con conseguenze negative sia sulla produzione di cibo sia sugli stessi risultati che si prefigge di ottenere. Nei campi, infatti, l’acqua viene in parte utilizzata per le colture agricole per poi essere restituita alle falde, preservando così la salute dei terreni. Senza considerare che la presenza della risorsa idrica nella rete di fossi e canali di cui la Lombardia è ricca contribuisce al mantenimento di habitat ecologici custodi di biodiversità.

REGIONE PRONTA AD ADOTTARE DEROGHE AL DEFLUSSO MINIMO VITALE 

E la richiesta di Coldiretti è già al vaglio di Regione Lombardia. “Stiamo valutando l’adozione di eventuali deroghe al deflusso minimo vitale, così come previsto dal vigente Programma di Tutela e Uso delle Acque, per far fronte alla carenza idrica”. A darne notizia è Massimo Sertori, assessore di Regione Lombardia a Enti locali, Montagna e Risorse energetiche. “L”Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici – Distretto del Po – spiega Sertori – convocato dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, riunitosi questa mattina, ha confermato la persistenza di gran parte del territorio distrettuale in stato di ‘severità idrica bassa in assenza di precipitazione’, Questo significa che i rischi connessi al fenomeno della siccità sono concreti, mentre ci avviciniamo all’inizio della stagione irrigua”.  “In questa particolare condizione di carenza idrica – conclude Massimo Sertori – il mio assessorato sta monitorando l’evoluzione della situazione unitamente alle altre Regioni del bacino padano e sta valutando di porre in campo tutte le azioni più opportune per gestire la situazione di crisi idrica che si potrà manifestare a breve, contestualmente all’inizio della stagione irrigua”. La riunione del prossimo Osservatorio si terrà il 29 marzo, mentre per il 31 marzo è stato già convocato il ‘Tavolo regionale per l’utilizzo della risorsa idrica’ al fine di condividere con gli operatori del settore le azioni da attuare in concomitanza dell’avvio della stagione irrigua prevista per i primi di aprile.