ASOLA – I Carabinieri di Asola nel pomeriggio del 3 dicembre a termine di articolata attività investigativa hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Mantova tre donne e un uomo ritenuti responsabili del reato di Truffa ai danni di un noto ristorante della zona.
Questa è stata messa in atto a fine luglio scorso quando una donna, palesandosi come titolare di una nota azienda di auto-trasporti della provincia di Lodi, contattava il ristoratore e gli richiedeva la prenotazione per la stessa sera, di un tavolo per cinque persone; aggiungeva come particolare la possibilità di pagare con assegno. Alla cena si presentavano tre donne, un uomo e un bambino: consumavano piatti e bottiglie ricercate, chiedendo altresì l’asporto di altre bottiglie per un totale di euro 540,00.
Il ristoratore consapevole della nota stima dell’azienda di cui la donna si era spacciata come titolare, non faceva obiezioni sul pagamento. A riscontro la truffatrice, al fine di mostrare la sua buona fede, la sera della cena, mostrava la sua carta di identità con le esatte generalità. Ma la mostrava mediante foto sul cellulare.
Il conto, a cui si sono aggiunte alcune bottiglie di vino acquistate da portar via, è stato pagato con l’assegno.
Peccato che il giorno seguente il povero ristoratore, nell’incassare l’assegno scopriva che questo era impagabile in quanto oggetto di denuncia di smarrimento.
Da lì la denuncia ai Carabinieri di Asola che mediante mirato controllo sulle banche dati in dotazione alle forze di Polizia hanno appurato che la donna e la sua squadra erano specializzate proprio in truffe ai ristoranti.
Il modus operandi utilizzato era sempre quello: telefonavano all’esercizio facendosi passare per persone note, spesso referenti di grosse aziende o multinazionali, prenotavano cene o cibo da asporto dichiarando che una propria incaricata sarebbe passata per il ritiro. Peccato che, una volta consumata la cena o acquistato il cibo, nessuno saldava il conto. Talvolta venivano ordinati cibi da asporto come pizze, o richiesta la consegna degli alimenti pronti a domicilio, ad un indirizzo differente da quello di effettivo domicilio delle persone richiedenti, con promessa di successivo pagamento che mai avviene. In altri casi sono stati emessi in pagamento assegni inesigibili poiché pertinenti a conto postale esaurito o denunciati smarriti.
Ad agire in prima persona è sempre stata una donna, prima indagata dei Carabinieri di Asola.
Gli indagati saranno proposti al Questore di Mantova per l’emissione di apposito “Foglio di Via” dal comune di Asola.