MANTOVA – Un anno positivo per la barbabietola da zucchero che nei giorni scorsi ha iniziato la campagna di raccolta 2020, all’insegna di buona quantità (con punte anche del 35-40% superiori alla deludente annata 2019) e qualità, con polarizzazione anche superiore a 16 gradi, che permette di ottenere un pagamento senza penalizzazioni rispetto ai contratti con gli zuccherifici. Questo quanto emerge dai dati Coldiretti Mantova sulla base dei numeri arrivati dal raccolto degli oltre 1.220 ettari coltivati a barbabietola in provincia (stabili rispetto al 2019, ma in forte calo rispetto ai 1.750 circa dell’annata 2018).
“Numeri – rileva il sindacato guidato da Paolo Carra – che sono molto lontani dai 13-15.000 ettari che caratterizzavano il paesaggio agricolo mantovano prima della riforma comunitaria varata dal commissario Ue Mariann Fischer Boel, con il disco verde dell’allora ministro dell’Agricoltura Gianni Alemanno. Qualora l’andamento stagionale dovesse proseguire su questa linea – commenta Andrea Costa, referente di Coldiretti per l’area di Sermide e Felonica – potremmo ipotizzare un ritorno di fiamma degli agricoltori, per assestare la superficie mantovana intorno ai 1.700-1.800 ettari”.
Soddisfatti gli operatori del settore: “abbiamo seminato circa 100 ettari e altri 260 li gestiamo in conto terzi – dichiara Cristiana Magnani, imprenditrice agricola di Moglia -. Rispetto al 2019 è tutta un’altra annata. Le produzioni lorde sono passate da una media di 660-670 quintali per ettari a poco più di 900 quintali, con una media intorno ai 15 gradi di polarizzazione”. Numeri che, secondo le previsioni, si tradurranno in pagamenti da parte degli zuccherifici intorno ai 450-460 euro alla tonnellata, più il premio Pac, che supera i 730 euro all’ettaro. Cifre remunerative, che permettono di pianificare l’attività aziendale con maggiore serenità rispetto ad annate nere come il 2019.
Bene anche il trend delle barbabietole biologiche, che hanno risposto in maniera molto soddisfacente sia al parametro qualitativo (16° brix) che quantitativo (530-540 quintali per ettaro), con prezzi di ritiro superiori anche del doppio rispetto al convenzionale.
Anno positivo, dunque anche se non mancano incertezze legate ai cambiamenti climatici, che fra grandine, bombe d’acqua e trombe d’aria minacciano di abbattere la percentuale zuccherina all’interno della barbabietola. Ne è testimone Vanni Chiari di Sermide, che per le bizze del meteo si è visto costretto a procrastinare di un paio di settimane la raccolta di un prodotto che presenta, comunque, una buona qualità. Altre incognite arrivano, invece, dalla logistica con gli zuccherifici che hanno tagliato sulla flotta destinata al trasporto del prodotto agli impianti di Minerbio (Bologna) e Pontelongo (Padova), proprio quando sarebbero serviti più camion a disposizione per fronteggiare una campagna di raccolta abbondante.