MANTOVA – Solo prime dosi dei vaccini con Pfizer oggi negli hub mantovani e i tempi di attesa sono diminuiti sensibilmente rispetto a quanto accaduto negli ultimi giorni, compreso al polo vaccinale de La Favorita dove due giorni fa si sono formate code anche di quattro ore ma anche ieri, soprattutto a metà giornata, le attese sono arrivate a circa tre ore, per poi scendere a fine giornata quando c’è stato anche chi si è vaccinato in 40-45 minuti.
Oggi si è proceduto solo con Pfizer per le prime somministrazioni in quanto, in attesa della nuova consegna, ci si è ritrovati praticamente senza siero di AstraZeneca.
Dunque l’anamnesi per il vaccino di AstraZeneca sembra sia davvero uno dei principali problemi che determinano le lunghe code. Il siero anglo-svedese viene sconsigliato infatti in presenza di alcune patologie e questo porta via molto tempo nella fase precedente all’inoculazione.
A far allungare i tempi pare vi siano poi i casi di persone che non presentano alcuna controindicazione a fare il vaccino di AstraZeneca ma non vogliono farlo, e “in questo caso – spiegano da Asst – nascono delle discussioni con i medici che a volte durano anche 10-15 minuti. Bastano alcune di queste situazioni perchè le code si allunghino velocemente”.
Asst è intervenuta aumentando da 7 a 10 i punti di anamnesi al centro vaccinale di Boccabusa, ma la situazione negli ultimi giorni è stata critica anche in altri hub della provincia come a Ostiglia (vedi: All’hub vaccinale di Ostiglia lunghe code e assembramenti). Anche nei centri vaccinali della provincia servirebbe dunque un aumento dei punti per l’anamnesi. Questo soprattutto fino a quando saranno in fase di vaccinazioni gli over 60, quelli a cui sono destinati i vaccini di AstraZeneca e di Johnson & Johnson.
Una volta che sarà il turno degli under 60, a cui possono essere destinati solo i vaccini a mRna, quindi Pfizer e Moderna, l’anamnesi dovrebbe essere molto più veloce, esattamente come accaduto oggi.
Asst sta infatti valutando l’ipotesi, quando tra un paio di settimane inizieranno a esserci gli under 60 con patologie croniche, di riservare loro delle linee vaccinali in modo da velocizzare l’iter. Quando poi ci si ritroverà ad avere solo persone con meno di 60 anni che si vaccinano, le operazioni dovrebbero definitivamente essere più veloci.