MONZAMBANO – È riuscito nel giro di quindici giorni ad acquistare due Gratta e vinci milionari: il primo per la precisione da un milione, il secondo da due milioni di euro. Un doppio colpo di fortuna che appare assolutamente improbabile, di certo un po’ troppo comunque perché l’Uif, l’Unita di informazione finanziaria della Banca d’Italia, non si insospettisse e chiedesse alla Guardia di finanza di indagare su quel che stava accadendo.
E così T.G.R, un muratore di 40 anni di origine brasiliana, residente a Monzambano e un 47enne CC, residente a Caprino nel veronese, sono finiti sotto inchiesta della procura di Verona con l’accusa di riciclaggio.
Il 40enne per il momento ha perso anche i soldi: il pm ha ottenuto dal gip il sequestro preventivo della somma vinta. 2milioni e 400mila euro, ossia il montepremi che il piastrellista avrebbe dovuto intascare con la detrazione delle tasse. Secondo gli inquirenti l’uomo avrebbe saputo dove acquistare i biglietti vincenti da un dipendente della concessionaria che distribuisce i Gratta e vinci da Roma. Per la Procura, la soffiata sarebbe arrivata grazie a un lavoratore della società che avrebbe avuto accesso al sistema informatico dell’azienda.
Il 30 marzo, il 40enne aveva appena disposto un bonifico di 800mila euro, corrispondente quindi a buona parte della prima vincita, su un conto acceso presso il Banco Do Brasil. L’operazione ha indotto la Procura a disporre il sequestro preventivo d’urgenza dell’intero saldo disponibile sul conto del muratore presso la filiale del Banco Bpm di Peschiera del Garda. Secondo quanto accertato dalle indagini, il muratore avrebbe preannunciato in banca la necessità di procedere all’incasso di un terzo biglietto vincente da 5 milioni. Il dettaglio ha ulteriormente insospettito la Guardia di Finanza che ha prima disposto il blocco del conto corrente e ora lavora per risalire al possibile autore della soffiata.
Pare che il muratore a Monzambano nel frattempo abbia continuato a condurre la solita vita di sempre con la famiglia. Nessuna spesa folle, nessun eccesso.
Lo scorso ottobre era venuta allo scoperto un’inchiesta a Roma su un gruppo di dipendenti ed ex di Lottomatica, che si sarebbero impadroniti di quattro biglietti vincenti per una somma complessiva 24 milioni. Tra gli indagati ci sono anche l’ex guardalinee mantovano Cristiano Copelli, 53 anni, e la sua compagna, la 55enne Rita Botticelli, accusati di complicità con i dipendenti infedeli di Lottomatica.
Vedi anche:
Maxi truffa Gratta e Vinci per 27 milioni di euro, indagati due mantovani