MANTOVA – E’ un grido d’allarme quello lanciato dalle cantine mantovane. “Stiamo attraversando una fase di difficoltà senza sapere quando finirà, ma rischiamo che lo scenario peggiori notevolmente con la prossima vendemmia, quando le cantine potrebbero ritrovarsi nel periodo di raccolta con una giacenza fino al 30% in più rispetto agli standard abituali”. Parola di Corrado Cattani, presidente Consorzio Vini Mantovani, che tratteggia un quadro dalle tinte fosche non solo nell’immediatezza, con il canale horeca di fatto senza sbocchi, ma anche in proiezione futura.
“Le forniture di vino in hotel, ristoranti, alle ditte di catering si sono azzerate – precisa, – in un momento peraltro strategico per la stagione, fra comunioni, cresime e matrimoni”.
Qualche rallentamento, inoltre, si sta verificando nella grande distribuzione, per effetto dei minori consumi. “Il vino è legato alla convivialità e spesso agli eventi gioiosi, è assimilato alla festa e, grazie alla nostra tradizione, è visto come un prodotto di qualità e non più un corroborante sostitutivo dell’alimentazione – spiega Cattani. – Da qui alcune delle cause della frenata dei consumi”.
Riescono a tamponare le cantine “che fanno vendita a domicilio col furgone, come avveniva una volta”, spiega Cattani.
I timori del settore riguardano però anche la prossima vendemmia, per la quale Coldiretti ha suggerito al Governo di valutare la possibilità di una “vendemmia verde”.
“Rischiamo altrimenti di raccogliere con una giacenza in cantina fino al 30% in più rispetto agli standard abituali”, precisa.
Ecco che per alleggerire gli stock Coldiretti ha presentato a Palazzo Chigi il piano salva vigneti con il quale, attraverso la distillazione volontaria, si prevede di togliere dal mercato almeno 3 milioni di ettolitri di vini generici da trasformare in alcol disinfettante per usi sanitari.
La misura avrebbe inoltre l’importante effetto di favorire l’acquisto di alcol italiano che sugli scaffali è stato il prodotto che ha registrato il maggior incremento di vendite secondo Iri, ma anche di ridurre le eventuali eccedenze produttive.
Il piano di Coldiretti prevede anche la vendemmia verde su almeno 30.000 ettari, per una riduzione di almeno altri 3 milioni di ettolitri della produzione sui vini di qualità, in modo da evitare un eccesso di offerta, considerate le conseguenze della pandemia sui consumi internazionali per effetto delle difficoltà logistiche.