TRENTO/MANTOVA- I capi d’imputazione fanno rabbrividire: violenze sessuali andate avanti per anni, dal 2014 al 2018, nei confronti di tre bambine, la più piccola di soli cinque anni, che poi hanno avuto il coraggio finalmente di raccontare tutto ai genitori facendo venire allo scoperto la terribile verità.
Quella dell’amico di famiglia, insospettabile 48enne, F.F (riportiamo solo le iniziali a tutela delle minori) di Mantova che prima dell’arresto nel luglio scorso, dopo la denuncia dei genitori, lavorava in un’importante azienda pubblica, il quale durante le vacanze invernali in val di Fiemme in Trentino approfittava delle loro figlie.
Il 14 novembre si è tenuto a Trento il processo con rito abbreviato con la sentenza di primo grado che ha visto la condanna dell’uomo a due anni di reclusione, pena sospesa, oltre alla sua interdizione a vita da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla cura e all’amministrazione di sostegno e da qualunque incarico nelle scuole o in altre strutture frequentate prevalentemente da minori, nonché dai pubblici uffici per un anno e dieci mesi.
L’uomo ha anche provveduto a risarcire le famiglie di due delle vittime con 20 mila euro cadauna. La terza ha rifiutato il risarcimento.
Diversi gli episodi contestati. Il primo risale al Capodanno 2018 e accade in un ristorante dove il 48enne trascorre la serata con amici, i genitori delle ragazzine. Durante un momento di assenza degli adulti l’uomo si è stretto a una dodicenne, ha fatto scivolare la mano sotto la camicia di questa per toccarle il seno, poi, da sopra i pantaloni, le ha accarezzato le cosce salendo fino alle parti intime tanto che la ragazzina è rimasta scioccata, incapace di reagire. La poveretta per la verità ha tentato di spostargli la mano ma inutilmente, fino a quando sono arrivate altre persone e così è riuscita ad allontanarsi.
Sempre durante la serata di Capodanno e in quella successiva l’uomo mostrava, alle ragazzine e ad altri minori figli di amici, della marjuana già confezionata “a canna” invitando una di loro anche a consumarla.
Il 5 gennaio, ultimo giorno di vacanza, dopo una cena a casa di amici l’orco infieriva ancora sulla dodicenne. La convinceva ad uscire dall’abitazione e una volta fuori, la cingeva per i fianchi iniziando a toccarle il sedere e a baciarla in bocca. Le aveva anche raccomandato, una volta che fossero rientrati a Mantova, di “non dimenticarsi di lui” e di darsi da fare per favorire le cene tra lo stesso gruppo di amici della montagna così avrebbero potuto rivedersi.
L’altra ragazzina aveva subito in più occasioni violenze sessuali tra il 2014 e il 2015, anche questa da quando aveva dodici anni.
Quando la vedeva la sculacciava ogni volta maliziosamente sul sedere, “limonava” con lei e un volta l’ha persino invitata a casa sua dove l’ha spogliata, l’ha fatta coricare sul letto e l’ha toccata in ogni parte del corpo.
Dodici anni, due bambine, ma di anni ne aveva solo cinque la piccola che, durante una pausa al ristorante dopo una sciata, si è trovata le mani dell’uomo in mezzo alle gambe, il quale non contento le ha anche accarezzato le cosce e le parti intime.
Il 48enne , che dopo l’arresto nel luglio scorso era stato messo ai domiciliari, ha intrapreso un percorso psicoterapeutico presso un Centro Psico Sociale.