ROMA (ITALPRESS) – Quantificare lo stock di carbonio contenuto nei prodotti che hanno come base legno vergine italiano. È l’obiettivo del progetto “Legno Clima” ideato da FederlegnoArredo con la collaborazione di Enel, nell’ambito delle politiche climatiche europee.
La sostenibilità della produzione di beni e servizi è stata inserita tra gli obiettivi della strategia “Europa 2020”, adottata dal Consiglio Europeo del 2010 allo scopo di realizzare una economia competitiva, stabile e inclusiva. E il legno è un materiale sostenibile per eccellenza: assorbe il diossido di carbonio (meglio conosciuto come anidride carbonica CO2), sottraendo all’atmosfera, e non produce rifiuti al termine del suo ciclo di vita. Le aziende del legno-arredo, infatti, restituiscono una nuova vita al legno trasformandolo in tavolo, sedie, armadi, comodino, abitazioni: in questo modo, il legno prolunga la sua capacità di mantenere queste riserve di carbonio (Carbon stock) per tutta la durata della vita dei manufatti legnosi.
“FederlegnoArredo ha deciso di investire su un progetti che contabilizzasse la CO2 presente nel legno di filiera corta, quindi ha dato vita a questo progetto ‘Legno Clima’ che non è altro che contabilizzare il legno da filiera corta prodotto dalle nostre imprese che sono radicate sul territorio e utilizzano risorse locali. Una volta fatto questo, certificata la piattaforma andremo a certificare le imprese, abbiamo uno strumento che dice che la CO2 accumulata nel legno a filiera corta, accumula ‘x’ tonnellate di CO2”, ha detto Sebastiano Cerullo, direttore generale di FederlegnoArredo, presentando il progetto nell’ambito de Forum nazionale “La bioecononia delle foreste” organizzato da Legambiente.
(ITALPRESS).
La sostenibilità della produzione di beni e servizi è stata inserita tra gli obiettivi della strategia “Europa 2020”, adottata dal Consiglio Europeo del 2010 allo scopo di realizzare una economia competitiva, stabile e inclusiva. E il legno è un materiale sostenibile per eccellenza: assorbe il diossido di carbonio (meglio conosciuto come anidride carbonica CO2), sottraendo all’atmosfera, e non produce rifiuti al termine del suo ciclo di vita. Le aziende del legno-arredo, infatti, restituiscono una nuova vita al legno trasformandolo in tavolo, sedie, armadi, comodino, abitazioni: in questo modo, il legno prolunga la sua capacità di mantenere queste riserve di carbonio (Carbon stock) per tutta la durata della vita dei manufatti legnosi.
“FederlegnoArredo ha deciso di investire su un progetti che contabilizzasse la CO2 presente nel legno di filiera corta, quindi ha dato vita a questo progetto ‘Legno Clima’ che non è altro che contabilizzare il legno da filiera corta prodotto dalle nostre imprese che sono radicate sul territorio e utilizzano risorse locali. Una volta fatto questo, certificata la piattaforma andremo a certificare le imprese, abbiamo uno strumento che dice che la CO2 accumulata nel legno a filiera corta, accumula ‘x’ tonnellate di CO2”, ha detto Sebastiano Cerullo, direttore generale di FederlegnoArredo, presentando il progetto nell’ambito de Forum nazionale “La bioecononia delle foreste” organizzato da Legambiente.
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