ROMA (ITALPRESS) – Ridurre la tassazione sugli immobili non abitativi affittati, semplificare la normativa sui contratti e correggere la norma sul blocco degli sfratti. Sono queste alcune delle proposte di Confedilizia per il settore immobiliare.
In vista del “varo di un altro provvedimento economico relativo al nuovo scostamento – spiega all’Italpress il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa -, puntiamo molto alla riduzione della tassazione degli immobili non abitativi affittati che vuol dire cedolare secca per le persone fisiche e una corrispondente riduzione del carico per le società immobiliari. Solo così si può tentare di aiutare la ripresa delle attività economiche, commerciali, artigianali e di ristorazione che sono in difficoltà”. Per Spaziani Testa, “si avranno riflessi positivi anche a vantaggio degli inquilini perchè bisogna ridurre quella parte di canone che va a Stato e Comune con Irpef, Ires e Imu. Lo Stato e i Comuni – afferma – devono fare un passo indietro: se rinunciano a una fetta della quota, il proprietario è in grado di applicare canoni più bassi”. Nel decreto Rilancio, convertito in legge dal Parlamento, secondo il presidente di Confedilizia, “l’estensione del blocco sfratti e la norma su affitti per palestre e impianti sportivi sono inaccettabili”. Sul superbonus al 110% e sul credito d’imposta sugli affitti “diamo un giudizio positivo, anche se il credito d’imposta è ancora del tutto insufficiente, serve rafforzarlo. Il superbonus – prosegue – è una misura rilevante, ma va estesa almeno fino al 2022”.
Sul blocco degli sfratti “riceviamo quotidianamente segnalazioni da parte di proprietari locatori che sono in difficoltà economiche e che attendevano che venisse attuato un provvedimento dell’Autorità giudiziaria per riavere l’immobile nella propria disponibilità. E’ inaccettabile che non ci sia un congruo indennizzo per i proprietari. Il problema viene spostato da una categoria a un’altra, dagli inquilini ai proprietari ed è inaccettabile, anche perchè viene fatto sulla base di preconcetti ideologici secondo i quali il proprietario sta meglio dell’inquilino”. Quanto al Dl Semplificazioni “lo stiamo ancora valutando nei dettagli e nelle sue ricadute per la proprietà immobiliare, non ci sembra una particolare svolta”.
(ITALPRESS).
In vista del “varo di un altro provvedimento economico relativo al nuovo scostamento – spiega all’Italpress il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa -, puntiamo molto alla riduzione della tassazione degli immobili non abitativi affittati che vuol dire cedolare secca per le persone fisiche e una corrispondente riduzione del carico per le società immobiliari. Solo così si può tentare di aiutare la ripresa delle attività economiche, commerciali, artigianali e di ristorazione che sono in difficoltà”. Per Spaziani Testa, “si avranno riflessi positivi anche a vantaggio degli inquilini perchè bisogna ridurre quella parte di canone che va a Stato e Comune con Irpef, Ires e Imu. Lo Stato e i Comuni – afferma – devono fare un passo indietro: se rinunciano a una fetta della quota, il proprietario è in grado di applicare canoni più bassi”. Nel decreto Rilancio, convertito in legge dal Parlamento, secondo il presidente di Confedilizia, “l’estensione del blocco sfratti e la norma su affitti per palestre e impianti sportivi sono inaccettabili”. Sul superbonus al 110% e sul credito d’imposta sugli affitti “diamo un giudizio positivo, anche se il credito d’imposta è ancora del tutto insufficiente, serve rafforzarlo. Il superbonus – prosegue – è una misura rilevante, ma va estesa almeno fino al 2022”.
Sul blocco degli sfratti “riceviamo quotidianamente segnalazioni da parte di proprietari locatori che sono in difficoltà economiche e che attendevano che venisse attuato un provvedimento dell’Autorità giudiziaria per riavere l’immobile nella propria disponibilità. E’ inaccettabile che non ci sia un congruo indennizzo per i proprietari. Il problema viene spostato da una categoria a un’altra, dagli inquilini ai proprietari ed è inaccettabile, anche perchè viene fatto sulla base di preconcetti ideologici secondo i quali il proprietario sta meglio dell’inquilino”. Quanto al Dl Semplificazioni “lo stiamo ancora valutando nei dettagli e nelle sue ricadute per la proprietà immobiliare, non ci sembra una particolare svolta”.
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