ROMA (ITALPRESS) – Una garanzia statale per i Comuni con l’obiettivo di rinviare le imposte locali e alleggerire in questa fase di crisi il carico fiscale sugli immobili. A proporla e’ il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.
“Nel prossimo decreto – spiega Spaziani Testa all’Italpress – si prevede solo una facolta’ per i Comuni di prorogare i pagamenti dei tributi locali, tra cui Imu e Tari. Servirebbe uno sforzo in piu’ e cioe’ una garanzia da parte dello Stato nei confronti dei Comuni. Uno spostamento di Imu, Tari e altre imposte locali fissato per legge per tutti, anche per evitare che ogni singolo contribuente debba andare a verificare se il proprio comune ha deciso qualcosa in questo senso. Si sposti per tutti, come le imposte statali. Ci sara’ piu’ chiarezza e piu’ tranquillita'”.
Per il presidente di Confedilizia, al momento “il fronte piu’ caldo e’ quello dei locali commerciali perche’ i nostri associati proprietari in molti casi stanno ricevendo richieste di sospensione, riduzione o, addirittura, qualche iniziativa un po’ piu’ ‘violenta’ di autoriduzione del canone, pur essendo illegittima dal punto di vista delle regole giuridiche. C’e’ un problema – evidenzia Spaziani Testa – e in molti casi c’e’ anche da aggiungere che, accanto a tante persone in difficolta’, soprattutto i proprietari di piccoli locali commerciali che hanno dovuto chiudere, c’e’ anche qualcuno che approfitta della situazione, qualche grande marchio che magari potrebbe attendere prima di rifarsi subito sul locatore. Nel complesso c’e’ una situazione di difficolta’ evidente soprattutto nel commerciale. Nell’abitativo, invece, e’ un po’ meno rilevante ma comincia a esserci anche li’, come conseguenza di perdite e riduzioni di redditi, perdite di lavoro, situazioni di difficolta’ degli inquilini, che fra le tante ricadute hanno anche quella dell’affitto”.
Piu’ in generale sul fronte dell’immobiliare “bisogna cominciare a vedere il tema a tutto tondo e non in maniera distorta”, spiega il presidente di Confedilizia. “Spesso -continua – si guarda solo al lato esercenti, che e’ importane ma non l’unico, e si dimentica il lato proprietari. Se e’ vero che ci sono esercenti in difficolta’, dall’altra parte ci sono altri privati, spesso famiglie, che vivono con reddito proveniente dall’immobile commerciale, molte volte un locale piccolo che da’ poche centinaia di euro al mese. La prima cosa da fare e’ vedere il fenomeno nel suo complesso e non sezionarlo, altrimenti si rischia di spostare il problema da un soggetto all’altro”.
“L’obiettivo e’ che, a beneficio di tutti – conclude il presidente di Confedilizia -, l’economia riparta, che le persone abbiano una sicurezza anche abitativa e che il commercio non muoia. Non c’e’ il proprietario da una parte e l’inquilino dall’altra. Ci sono due parti che viaggiano in maniera parallela per obiettivi analoghi che sono di interesse comune. Spesso questo ragionamento non viene fatto”.
(ITALPRESS).
“Nel prossimo decreto – spiega Spaziani Testa all’Italpress – si prevede solo una facolta’ per i Comuni di prorogare i pagamenti dei tributi locali, tra cui Imu e Tari. Servirebbe uno sforzo in piu’ e cioe’ una garanzia da parte dello Stato nei confronti dei Comuni. Uno spostamento di Imu, Tari e altre imposte locali fissato per legge per tutti, anche per evitare che ogni singolo contribuente debba andare a verificare se il proprio comune ha deciso qualcosa in questo senso. Si sposti per tutti, come le imposte statali. Ci sara’ piu’ chiarezza e piu’ tranquillita'”.
Per il presidente di Confedilizia, al momento “il fronte piu’ caldo e’ quello dei locali commerciali perche’ i nostri associati proprietari in molti casi stanno ricevendo richieste di sospensione, riduzione o, addirittura, qualche iniziativa un po’ piu’ ‘violenta’ di autoriduzione del canone, pur essendo illegittima dal punto di vista delle regole giuridiche. C’e’ un problema – evidenzia Spaziani Testa – e in molti casi c’e’ anche da aggiungere che, accanto a tante persone in difficolta’, soprattutto i proprietari di piccoli locali commerciali che hanno dovuto chiudere, c’e’ anche qualcuno che approfitta della situazione, qualche grande marchio che magari potrebbe attendere prima di rifarsi subito sul locatore. Nel complesso c’e’ una situazione di difficolta’ evidente soprattutto nel commerciale. Nell’abitativo, invece, e’ un po’ meno rilevante ma comincia a esserci anche li’, come conseguenza di perdite e riduzioni di redditi, perdite di lavoro, situazioni di difficolta’ degli inquilini, che fra le tante ricadute hanno anche quella dell’affitto”.
Piu’ in generale sul fronte dell’immobiliare “bisogna cominciare a vedere il tema a tutto tondo e non in maniera distorta”, spiega il presidente di Confedilizia. “Spesso -continua – si guarda solo al lato esercenti, che e’ importane ma non l’unico, e si dimentica il lato proprietari. Se e’ vero che ci sono esercenti in difficolta’, dall’altra parte ci sono altri privati, spesso famiglie, che vivono con reddito proveniente dall’immobile commerciale, molte volte un locale piccolo che da’ poche centinaia di euro al mese. La prima cosa da fare e’ vedere il fenomeno nel suo complesso e non sezionarlo, altrimenti si rischia di spostare il problema da un soggetto all’altro”.
“L’obiettivo e’ che, a beneficio di tutti – conclude il presidente di Confedilizia -, l’economia riparta, che le persone abbiano una sicurezza anche abitativa e che il commercio non muoia. Non c’e’ il proprietario da una parte e l’inquilino dall’altra. Ci sono due parti che viaggiano in maniera parallela per obiettivi analoghi che sono di interesse comune. Spesso questo ragionamento non viene fatto”.
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