MILANO (ITALPRESS) – Fatturati a picco, afflusso consumatori azzerato. Con queste premesse, i retailer vanno verso la chiusura dei negozi in tutta Italia per salvaguardare la salute dei dipendenti e ottemperare alle misure stabilite dal Governo. “Nell’attuale gravissima situazione di emergenza sanitaria nazionale e internazionale – specifica Mario Resca, presidente Confimprese – ci sono interessi superiori e preminenti cui le nostre scelte imprenditoriali devono necessariamente ispirarsi: la salute pubblica, la salute dei nostri dipendenti e la nostra salute individuale. Pertanto le nostre aziende chiuderanno i negozi su tutto il territorio nazionale”. Secondo Resca “i provvedimenti restrittivi che vietano qualsiasi forma di aggregazione pubblica o privata, come il caso di outlet e centri commerciali e il droplet imposto alle aziende della ristorazione, impattano direttamente sui retailer. Tale riconoscimento potrebbe agevolare una moratoria sul pagamento dei canoni di locazione a centri commerciali e outlet da parte dei retailer per il periodo di emergenza. Si tratta di canoni gia’ elevati, che in media incidono dal 10 al 20% sul fatturato del singolo punto vendita e sono insostenibili nell’attuale contesto di riduzione del giro d’affari del 50%, in particolar modo per piccoli imprenditori in franchising”, conclude Resca.
(ITALPRESS).
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