Lagarde “Contro l’inflazione prenderemo le misure necessarie”

MILANO (ITALPRESS) – I falchi hanno avuto la prevalenza nel direttivo della Bce. Christine Lagarde, in audizione all’Europarlamento, ha dichiarato che il comitato direttivo della Banca centrale europea è pronto “a riportare l’inflazione all’obiettivo di medio termine” ed è determinato a prendere le “misure necessarie”. Vuol dire che i tassi continueranno a salire fino a quando la dinamica dei prezzi non sarà scontata. Non importa se il prezzo da pagare è la recessione che gli esperti di Francoforte vedono ormai inevitabile nel primo trimestre dell’anno prossimo. Una novità non trascurabile perchè finora Francoforte aveva sempre parlato di un “tasso neutrale” che veniva individuato fra il 2 e il 2,25%. Adesso invece Christine Lagarde annuncia che potrebbero arrivare molto più in alto. Una decisione che allinea l’Europa agli Stati Uniti. Il presidente della Fed, Jay Powell ha utilizzato espressioni simili facendo capire che i tassi Usa potranno salire ben oltre il 4-5% ipotizzato dai mercati. Tutto dipenderà dall’andamento dell’inflazione. La Lagarde è stata molto esplicita al riguardo. Un eurodeputato aveva chiesto se la politica monetaria, dopo un rialzo del 2% dei tassi poteva arrivare in “territorio restrittivo”.
La risposta del capo della Banca centrale è stata netta: “Potrebbe essere”. Nei giorni scorsi era stata la tedesca Isabel Schnabel (riferimento dei falchi della Bce insieme all’olandese Klaas Knoot), a indicare la necessità di aumentare ulteriormente i tassi “probabilmente in territorio restrittivo” e che i dati indicano che “lo spazio per rallentare il ritmo degli aggiustamenti dei tassi di interesse restano limitati”.
L’aumento dei tassi che sarà deciso nella prossima riunione di dicembre non sarà certo l’ultimo.
“In questa situazione di alta incertezza e con shock complessi che colpiscono l’economia, le decisioni del Consiglio direttivo continueranno a basarsi sui dati e verranno adottate riunione per riunione”, prosegue Lagarde, decisa a continuare la stretta monetaria per riportare l’inflazione torni al 2% “in tempi ragionevoli”.

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