ROMA (ITALPRESS) – Un sistema proporzionale con la soglia di sbarramento al 5 per cento e diritto di tribuna per le forze che non la raggiungono. Sono le caratteristiche principali del testo base per la riforma della legge elettorale presentato dal presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia (M5S).
“E’ un ottimo punto di partenza per avviare un dialogo in Parlamento. Nelle ultime settimane, sul tema, c’è stato un importante e proficuo confronto all’interno delle forze di maggioranza e con le opposizioni, come è giusto che sia nei casi in cui si scrivono le regole che riguardano tutti”, afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari costituzionali, Anna Macina.
Di “buon compromesso per una legge elettorale accettabile, su cui è d’accordo anche Zingaretti” parla Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato. Ma nella maggioranza si apre il fronte Leu. “Il Pd vuol chiudere su una legge elettorale con sbarramento al 5%. Li capisco: sono così forti rispetto alle destre di Salvini che possono anche fare a meno di quel 10% di elettori che sceglierebbero i partiti alleati attualmente stimati sotto la soglia di sbarramento”, ironizza Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana-Leu.
“Il Pd ha nostalgia della vecchia politica e dei ribaltoni e vuole tornare al proporzionale”, attacca il leader della Lega Matteo Salvini, che aggiunge: “lasciamo decidere agli Italiani, si faccia il referendum per una legge maggioritaria moderna ed efficiente, chi vince governa senza trucchi”. “Fratelli d’Italia si batterà in aula e fuori per impedire questo scempio e ribadisce che il sistema maggioritario era e resta la migliore soluzione soprattutto se accompagnato dalla madre di tutte le riforme: il presidenzialismo”, dicono in una nota congiunta Emanuele Prisco e Giovanni Donzelli, deputati di Fratelli d’Italia e componenti FDI in commissione Affari Costituzionali.
(ITALPRESS).
“E’ un ottimo punto di partenza per avviare un dialogo in Parlamento. Nelle ultime settimane, sul tema, c’è stato un importante e proficuo confronto all’interno delle forze di maggioranza e con le opposizioni, come è giusto che sia nei casi in cui si scrivono le regole che riguardano tutti”, afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari costituzionali, Anna Macina.
Di “buon compromesso per una legge elettorale accettabile, su cui è d’accordo anche Zingaretti” parla Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato. Ma nella maggioranza si apre il fronte Leu. “Il Pd vuol chiudere su una legge elettorale con sbarramento al 5%. Li capisco: sono così forti rispetto alle destre di Salvini che possono anche fare a meno di quel 10% di elettori che sceglierebbero i partiti alleati attualmente stimati sotto la soglia di sbarramento”, ironizza Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana-Leu.
“Il Pd ha nostalgia della vecchia politica e dei ribaltoni e vuole tornare al proporzionale”, attacca il leader della Lega Matteo Salvini, che aggiunge: “lasciamo decidere agli Italiani, si faccia il referendum per una legge maggioritaria moderna ed efficiente, chi vince governa senza trucchi”. “Fratelli d’Italia si batterà in aula e fuori per impedire questo scempio e ribadisce che il sistema maggioritario era e resta la migliore soluzione soprattutto se accompagnato dalla madre di tutte le riforme: il presidenzialismo”, dicono in una nota congiunta Emanuele Prisco e Giovanni Donzelli, deputati di Fratelli d’Italia e componenti FDI in commissione Affari Costituzionali.
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