“Seguo con grande apprensione e anche con dolore la drammatica situazione in Libia. E’ stata presente nella mia preghiera in questi ultimi giorni. Per favore, esorto gli Organismi internazionali e quanti hanno responsabilità politiche e militari a rilanciare con convinzione e risolutezza la ricerca di un cammino verso la cessazione delle violenze, che porti alla pace, alla stabilità e all’unità del Paese”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso dell’Angelus.
“Prego anche per le migliaia di migranti, rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni in Libia. La situazione sanitaria ha aggravato le loro già precarie condizioni, rendendoli più vulnerabili da forme di sfruttamento e violenza – ha aggiunto -. C’è crudeltà. Invito la comunità internazionale, per favore, a prendere a cuore la loro condizione, individuando percorsi e fornendo mezzi per assicurare ad essi la protezione di cui hanno bisogno, una condizione dignitosa e un futuro di speranza. Fratelli e sorelle, di questo tutti abbiamo responsabilità, nessuno può sentirsi dispensato. Preghiamo tutti per la Libia in silenzio”.
(ITALPRESS).
“Prego anche per le migliaia di migranti, rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni in Libia. La situazione sanitaria ha aggravato le loro già precarie condizioni, rendendoli più vulnerabili da forme di sfruttamento e violenza – ha aggiunto -. C’è crudeltà. Invito la comunità internazionale, per favore, a prendere a cuore la loro condizione, individuando percorsi e fornendo mezzi per assicurare ad essi la protezione di cui hanno bisogno, una condizione dignitosa e un futuro di speranza. Fratelli e sorelle, di questo tutti abbiamo responsabilità, nessuno può sentirsi dispensato. Preghiamo tutti per la Libia in silenzio”.
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