ROMA (ITALPRESS) – Fiat Chrysler Automobiles starebbe valutando con PSA Group una possibile fusione. Lo rivela il Wall Street Journal. L’operazione darebbe vita a un gigante del valore di quasi 50 miliardi.
“Apprendiamo di indiscrezioni su colloqui in corso tra Fca e Peugeot per una possibile fusione. Per la Fiom le priorità sono rilanciare sviluppo e produzione in Italia e tutelare l’occupazione”, afferma in una nota Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive.
“Dal momento che stiamo parlando di una questione che riguarda due multinazionali e anche due Paesi è indispensabile che non rivediamo quello che è successo con la vicenda Renault, ma che il Governo e la Presidenza del Consiglio tutelino la capacità di ricerca e sviluppo che abbiamo nel nostro Paese perché da questo dipende tutto il mondo della componentistica dell’Italia, in un momento di grande trasformazione del settore dell’automotive – aggiunge -. Abbiamo un interesse comune nel nostro Paese ed è legata al fatto che c’è una capacita installata di produrre 1,5 milioni di veicoli in Italia: qualsiasi ipotesi di accordo, fusione o joint venture deve partire dalla piena occupazione e produzione degli stabilimenti italiani”.
(ITALPRESS).
“Apprendiamo di indiscrezioni su colloqui in corso tra Fca e Peugeot per una possibile fusione. Per la Fiom le priorità sono rilanciare sviluppo e produzione in Italia e tutelare l’occupazione”, afferma in una nota Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive.
“Dal momento che stiamo parlando di una questione che riguarda due multinazionali e anche due Paesi è indispensabile che non rivediamo quello che è successo con la vicenda Renault, ma che il Governo e la Presidenza del Consiglio tutelino la capacità di ricerca e sviluppo che abbiamo nel nostro Paese perché da questo dipende tutto il mondo della componentistica dell’Italia, in un momento di grande trasformazione del settore dell’automotive – aggiunge -. Abbiamo un interesse comune nel nostro Paese ed è legata al fatto che c’è una capacita installata di produrre 1,5 milioni di veicoli in Italia: qualsiasi ipotesi di accordo, fusione o joint venture deve partire dalla piena occupazione e produzione degli stabilimenti italiani”.
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