PALERMO (ITALPRESS) – Disarticolata a Palermo un’organizzazione criminale dedita alle frodi assicurative relative al ramo vitae volte ad ottenere la liquidazione del premio assicurativo previsto a seguito della falsa e prematura morte del contraente. Sei persone sono state fermate nell’ambito dell’operazione denominata “Lazzaro”, condotta dalla Polizia di Stato. Decine risultano inoltre essere le persone indagate.
L’associazione criminale disarticolata dalla Polizia di Stato con le indagini dirette dalla Procura di Palermo ha evidenziato un modus operandi strutturato e ben collaudato in ogni sua fase: dal reclutamento dei contraenti e dei falsi morti alla gestione e suddivisione dei proventi illecitamente ottenuti dalle compagnie assicuratrici.
Dalle indagini della Polizia di Stato, coordinate dalla Procura di Palermo, è emerso che il soggetto prescelto come falso morto contraeva una o più polizze assicurative sulla vita, corrispondeva pochissime rate mensili all’assicurazione, il beneficiario indicato in polizza poi produceva la documentazione attestante il falso decesso del contraente. Quindi il beneficiario otteneva l’intera somma prevista, che con prelievi di contante e accrediti su altri conti corrente veniva riconsegnata agli ideatori delle truffe.
Gli investigatori hanno accertato almeno 20 truffe assicurative, per un “giro d’affari” di circa 2.7 milioni di euro, a questi si aggiungono, inoltre, i premi assicurativi in procinto di essere liquidati a seguito della dichiarazione di morte di alcuni sodali, per un totale ammontante a circa 5 milioni di euro.
(ITALPRESS).
L’associazione criminale disarticolata dalla Polizia di Stato con le indagini dirette dalla Procura di Palermo ha evidenziato un modus operandi strutturato e ben collaudato in ogni sua fase: dal reclutamento dei contraenti e dei falsi morti alla gestione e suddivisione dei proventi illecitamente ottenuti dalle compagnie assicuratrici.
Dalle indagini della Polizia di Stato, coordinate dalla Procura di Palermo, è emerso che il soggetto prescelto come falso morto contraeva una o più polizze assicurative sulla vita, corrispondeva pochissime rate mensili all’assicurazione, il beneficiario indicato in polizza poi produceva la documentazione attestante il falso decesso del contraente. Quindi il beneficiario otteneva l’intera somma prevista, che con prelievi di contante e accrediti su altri conti corrente veniva riconsegnata agli ideatori delle truffe.
Gli investigatori hanno accertato almeno 20 truffe assicurative, per un “giro d’affari” di circa 2.7 milioni di euro, a questi si aggiungono, inoltre, i premi assicurativi in procinto di essere liquidati a seguito della dichiarazione di morte di alcuni sodali, per un totale ammontante a circa 5 milioni di euro.
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