WASHINGTON (ITALPRESS) – Il Senato americano assolve il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dagli articoli di Impeachment, nell’ambito dello scandalo Ucrainagate. Sono stati 52 i senatori contrari alla rimozione del Presidente per l’accusa di abuso di potere, 48 hanno votato a favore. Sono stati invece 53 i contrari per l’articolo di Impeachment per ostruzione al Congresso, 47 i senatori a favore.
Un voto ampiamente previsto che però non può far sorridere pienamente il Presidente a causa della defezione a sorpresa del Repubblicano, Mitt Romney. “Le azioni di Trump hanno assaltato la Costituzione” ha detto in un’intervista precedente al voto il Senatore dello Utah, ex candidato alla presidenza contro Barack Obama nel 2012, che si è schierato con i Democratici nel voto sull’articolo di Impeachment di abuso di potere, chiedendo così al Senato la rimozione dalla Casa Bianca di Trump.
Finisce così quindi il caso che ha tenuto con il fiato sospeso la politica statunitense negli ultimi quattro mesi, quando la Camera aveva avviato il procedimento di Impeachment ai danni di Trump, accusandolo di avere congelato fondi militari all’Ucraina in cambio della richiesta, al presidente ucraino Zelensky, di aprire un’indagine di corruzione nei confronti del Democratico Joe Biden.
I Dem però avevano bisogno della maggioranza di due terzi del Senato per ottenere la rimozione del Presidente e ora stanno pensando di chiamare a testimoniare alla Camera l’ex adviser alla sicurezza nazionale di Donald Trump, John Bolton.
Bolton, in un paragrafo del suo libro ripreso da uno scoop del New York Times la settimana scorsa, aveva confermato le accuse sostenute dai Democratici ma un voto al Senato aveva bloccato un suo coinvolgimento come super-testimone al processo di Impeachment.
(ITALPRESS).
Un voto ampiamente previsto che però non può far sorridere pienamente il Presidente a causa della defezione a sorpresa del Repubblicano, Mitt Romney. “Le azioni di Trump hanno assaltato la Costituzione” ha detto in un’intervista precedente al voto il Senatore dello Utah, ex candidato alla presidenza contro Barack Obama nel 2012, che si è schierato con i Democratici nel voto sull’articolo di Impeachment di abuso di potere, chiedendo così al Senato la rimozione dalla Casa Bianca di Trump.
Finisce così quindi il caso che ha tenuto con il fiato sospeso la politica statunitense negli ultimi quattro mesi, quando la Camera aveva avviato il procedimento di Impeachment ai danni di Trump, accusandolo di avere congelato fondi militari all’Ucraina in cambio della richiesta, al presidente ucraino Zelensky, di aprire un’indagine di corruzione nei confronti del Democratico Joe Biden.
I Dem però avevano bisogno della maggioranza di due terzi del Senato per ottenere la rimozione del Presidente e ora stanno pensando di chiamare a testimoniare alla Camera l’ex adviser alla sicurezza nazionale di Donald Trump, John Bolton.
Bolton, in un paragrafo del suo libro ripreso da uno scoop del New York Times la settimana scorsa, aveva confermato le accuse sostenute dai Democratici ma un voto al Senato aveva bloccato un suo coinvolgimento come super-testimone al processo di Impeachment.
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