ROMA (ITALPRESS) – “L’attività produttiva si sta ora rafforzando. Nel corso dei prossimi mesi, con il prosieguo della campagna vaccinale, vi potrà essere un’accelerazione della ripresa. Secondo le nostre indagini più recenti le imprese già pianificano un deciso aumento degli investimenti; le famiglie appaiono più caute, ma con la normalizzazione della situazione sanitaria e la riduzione dell’incertezza l’elevato risparmio accumulato potrebbe gradualmente tradursi in maggiori consumi. Nella media dell’anno l’espansione del PIL potrebbe superare il 4%”. Così il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle considerazioni finali in occasione della presentazione della Relazione annuale sul 2020.
“La pandemia ha avuto in tutto il mondo un costo altissimo in termini di vite umane – ha sottolineato Visco -. Il suo contenimento ha richiesto restrizioni alle libertà individuali e ha condizionato in modo profondo la vita di tutti. Per molti ha determinato la perdita dell’occupazione; ha modificato i rapporti interpersonali, le modalità di studio, di produzione e lavoro, di impiego del tempo libero. Sul piano economico la recessione che ne è conseguita è la più grave dalla fine del secondo conflitto mondiale”.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “deve essere parte di uno sforzo collettivo, volto a superare le nostre debolezze strutturali, la specificità di una anemia della crescita economica che dura da oltre due decenni. Se, come ormai abbiamo ben compreso, non esistono soluzioni semplici ai nostri problemi, è oggi che si presenta un’occasione decisiva per intensificare l’impegno”, ha detto ancora Visco.
“Agli interventi previsti dal Piano e al connesso, articolato, programma di riforme occorre dare massima concretezza; vanno assicurate la sicurezza e la rapidità dell’esecuzione, l’efficacia e la trasparenza degli impegni finanziari. Questi – ha spiegato – sono certamente di dimensioni eccezionali per la digitalizzazione e l’innovazione, la transizione ecologica e la sostenibilità; sono altrettanto importanti le previsioni per l’istruzione e la ricerca, l’inclusione sociale e la salute – ha proseguito -; e il perseguimento delle priorità trasversali del riequilibrio dei divari territoriali, del sostegno alle generazioni più giovani e del conseguimento della parità di genere non si esaurirà con il PNRR. Si tratta di una formidabile sfida. E’ essenziale che a essa partecipino con convinzione e fiducia imprese e famiglie: non è pensabile un futuro costruito sulla base di sussidi e incentivi pubblici”.
(ITALPRESS).
“La pandemia ha avuto in tutto il mondo un costo altissimo in termini di vite umane – ha sottolineato Visco -. Il suo contenimento ha richiesto restrizioni alle libertà individuali e ha condizionato in modo profondo la vita di tutti. Per molti ha determinato la perdita dell’occupazione; ha modificato i rapporti interpersonali, le modalità di studio, di produzione e lavoro, di impiego del tempo libero. Sul piano economico la recessione che ne è conseguita è la più grave dalla fine del secondo conflitto mondiale”.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “deve essere parte di uno sforzo collettivo, volto a superare le nostre debolezze strutturali, la specificità di una anemia della crescita economica che dura da oltre due decenni. Se, come ormai abbiamo ben compreso, non esistono soluzioni semplici ai nostri problemi, è oggi che si presenta un’occasione decisiva per intensificare l’impegno”, ha detto ancora Visco.
“Agli interventi previsti dal Piano e al connesso, articolato, programma di riforme occorre dare massima concretezza; vanno assicurate la sicurezza e la rapidità dell’esecuzione, l’efficacia e la trasparenza degli impegni finanziari. Questi – ha spiegato – sono certamente di dimensioni eccezionali per la digitalizzazione e l’innovazione, la transizione ecologica e la sostenibilità; sono altrettanto importanti le previsioni per l’istruzione e la ricerca, l’inclusione sociale e la salute – ha proseguito -; e il perseguimento delle priorità trasversali del riequilibrio dei divari territoriali, del sostegno alle generazioni più giovani e del conseguimento della parità di genere non si esaurirà con il PNRR. Si tratta di una formidabile sfida. E’ essenziale che a essa partecipino con convinzione e fiducia imprese e famiglie: non è pensabile un futuro costruito sulla base di sussidi e incentivi pubblici”.
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