Di Matteo Vincenzi MILANO «Sono soddisfatta e orgogliosa dell’approvazione in Consiglio regionale della mozione mia e della consigliera Simona Tironi sul sistema dell’affido dei minori. Dopo l’indagine “Angeli e demoni”, Fratelli d’Italia ha subito capito la gravità di quanto successo e si è immediatamente mossa per dare anche una risposta politica da affiancare all’iter delle indagini. Per questo in Consiglio regionale ho lavorato per far chiarezza sulla disciplina degli affidi e sul mantenimento dei minori». Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Barbara Mazzali. La ratio complessiva della disciplina vigente è quella di garantire il diritto effettivo del minore a crescere in una famiglia, mentre si ricorre all’affido a una persona single o a una comunità solo in via residuale e in casi eccezionali e motivati (ad esempio in presenza di una persona legata al minore da vincoli di parentela o di amicizia). La fotografia della situazione affidi in Italia si discosta però da questo concetto, poiché il fenomeno dell’affido familiare a persone single o a strutture comunitarie risulta in forte espansione, nonostante la presenza di un elevato numero di famiglie disponibili all’affidamento e all’adozione. «Giorgia Meloni – prosegue la Mazzali – ha deciso di intraprendere un’azione capillare su tutto il territorio italiano, chiedendo di presentare nei Comuni una mozione a tutela dei bambini e contro gli affidi illeciti, affinché sindaci e assessori si attivino presso gli uffici competenti per conoscere con cadenza annuale il numero dei minori fuori famiglia, seguiti dai servizi sociali». La mozione “Mai più un’altra Bibbiano” chiede inoltre agli amministratori di attivarsi presso gli Enti e le Istituzioni affinché venga istituita la figura dell’Operatore dell’accoglienza familiare temporanea. «In Regione ho recepito l’incarico di portare avanti questa battaglia di Fd’i: vogliamo controlli seri, monitoraggi precisi e dati certi. Per questo – evidenzia la Mazzali – il 18 luglio scorso ho depositato un’interrogazione a risposta scritta nella quale chiedevo all’assessore competente di stilare un elenco da dove emergano chiaramente quanti sono in Lombardia i bambini affidati a comunità, cooperative, associazioni e coppie LGBT, quali tra questi affidi sono stati segnalati direttamente dalle cooperative, comunità e associazioni stesse, se le suddette hanno in corso appalti diretti con i comuni lombardi e se tra queste esistono dei collegamenti con la dirigente dei servizi sociali Federica Anghinolfi (colei che secondo le intercettazioni contenute nelle carte della Procura prometteva a coppie affidatarie affidi “sine die”, ndr). Inoltre impegna la giunta regionale a chiedere al Governo di aumentare le risorse destinate ai comuni per le rette dei minori accolti in strutture. A questo si aggiunge il lavoro sinergico con la consigliera Tironi, che ha prodotto questa mozione condivisa».
Privacy Overview
This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.