MANTOVA “Il Rapporto Coop 2019 certifica una ripresa dei consumi di carne rossa del 3,5% nell’anno in corso e, soprattutto, evidenzia la ricerca dell’italianità del prodotto da parte dei consumatori. Segnali confortanti, che ci spingono a chiedere una maggiore attenzione per la zootecnia di casa nostra, rilanciando politiche di difesa del Made in Italy”.
Così Primo Cortelazzi, allevatore con 750 capi a Marcaria e presidente del Consorzio lombardo produttori di carne bovina commenta il report dedicato a “Economia, consumi e stili di vita degli italiani di oggi”, presentato ieri a Milano.
Secondo quanto emerso dal Rapporto Coop, il 78% dei consumatori è rassicurato dall’origine 100% italiana, parametro che precede nell’indice di gradimento anche il sapore e il prezzo.
“Coldiretti da tempo pone l’accento sul connubio fra Made in Italy e sicurezza alimentare e gli italiani stanno dando ragione a una politica mirata a garantire il consumatore e a sostenere le filiere territoriali e la biodiversità”, puntualizza Paolo Carra, presidente di Coldiretti Mantova.
La missione, ora, è quella di “garantire valore aggiunto alla carne italiana, perché non sempre gli allevatori ricevono una remunerazione allineata ai costi di produzione, magari sostenendo con politiche adeguate la filiera dei ristalli nazionali in tutto il Paese”, chiede Cortelazzi, che mette in guardia sul tema della contraffazione e del sounding“
Dobbiamo rafforzare gli strumenti di controllo per evitare che venga venduta come italiana carne che nulla ha di italiano – raccomanda il presidente del Consorzio lombardo produttori di carne bovina -. I timori legati agli accordi internazionali come il Ceta o il Mercosur o, ancora, l’accordo europeo per incrementare l’import di carne dagli Usa riguardano le questioni dei controlli e della sicurezza alimentare. Non possiamo permettere che le nostre aziende di piccole e medie dimensioni chiudano, mentre dall’altra parte si tollera l’importazione di prodotti non garantiti e controllati”.