MANTOVA – Dopo due edizioni in cui ha risposto all’emergenza sanitaria con creatività
Festivaletteratura si riprende le strade e le piazze di Mantova. Lo farà dal 7 all’11 settembre con la ventiseiesima edizione che guarda a storie nazionali e tensioni globali, crisi identitarie e percorsi di emancipazione, diritti di base e paesaggi in trasformazione attraverso romanzi, raccolte poetiche, narrazioni giornalistiche, memoir, carteggi
d’autore, albi a fumetti, testi teatrali, che avvertono spesso per primi e con più forte sentire quello che avviene (o sta per avvenire) accanto a noi o poco più lontano.
Le piazze di Mantova saranno grandi protagoniste, piazze che quest’anno il Festival vuole aprire più che in passato alla partecipazione dei lettori: la rassegna letteraria sarà infatti anche scenario di una una vera e propria iniziativa “politica” che vedrà le lettrici e i lettori adolescenti di tutta Italia impegnati nella promozione di una legge di iniziativa popolare sulla lettura di cui verrà discussa la prima bozza per poi portare il testo definitivo all’attenzione delle istituzioni.
L’edizione 2022 segna il ritorno in presenza dei più prestigiosi interpreti della letteratura
internazionale. La Premio Nobel Olga Tokarczuk; il vincitore del Booker Prize 2021 Damon Galgut; Mieko Kawakami, narratrice giapponese acclamata da riviste come The New York Times e Time; il romeno Mircea Cărtărescu, tra gli esponenti più autorevoli della letteratura dell’Europa dell’Est; William T. Vollmann, figura di assoluto rilievo e di difficile classificazione all’interno della letteratura statunitense. Christoph Ransmayr, scrittore austriaco in costante confronto con i temi dell’esilio, del viaggio, dell’alterità; Pierre Lemaitre, autore di polar e di romanzi di ambientazione storica di grande successo di
pubblico; Andrés Neuman, erede della grande tradizione della letteratura argentina; la narratrice, poetessa e naturalista britannica Helen Macdonald; Gaia Guasti, amatissima e instancabile creatrice di storie lette da ragazzi e adolescenti di tutta Europa sono alcuni tra gli ospiti più attesi del prossimo Festival.
Ed è proprio la grande narrativa straniera a farci affacciare per prima sul vasto mondo a noi d’intorno: ill Sudafrica attraversato da conflitti intergenerazionali e da una complessa emancipazione dall’apartheid è raccontato tanto da Damon Galgut quanto da Yewande Omotoso; l’esperienza dell’esilio e la consistenza delle utopie dell’Europa e della libertà del mondo arabo riecheggiano nelle voci del bosniaco Aleksandar Hemon e dell’iracheno Usama Al Shamani. Il Cile di Diamela Eltit riflette la delusione delle speranze di
una generazione che ha combattuto la dittatura e non si riconosce nel paese di oggi; Zeruya Shalev ci offre una decostruzione romanzesca dello stato d’Israele e del mito della sua genesi; Sharon Dodua Otoo racconta di donne in lotta per la propria affermazione tra l’Europa e l’Africa.
Ed è all’Irlanda, terra ancora divisa, che Festivaletteratura dedica una speciale attenzione nell’anno in cui si celebrano i cent’anni dell’Ulysses, autentico caposaldo della letteratura del Novecento. Saranno decani della scrittura come Anne Enright e John Banville, autrici insieme realiste e visionarie come Jan Carson, insieme a Sebastian Barry e Anne Griffin a testimoniarci l’inesauribile vitalità di una letteratura che si presenta come un arcipelago di storie in perenne tensione, una costellazione di prose, poesie e testi teatrali capaci di affascinare il pubblico di tutto il mondo.
Si parlerà inevitabilmente dall’Ucraina con Igort, Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi, per inoltrarci con Erika Fatland nelle più remote propaggini del mondo
ex-sovietico fino a sconfinare nel resto dell’Asia, finendo con Giada Messetti e Marco Del Corona a interpretare il pensiero di una Cina sempre più vicina. Di paesaggi sovvertiti dai cambiamenti climatici ragioneranno Fabio Deotto e Ferdinando Cotugno, e ancora Giovanni Marrozzini e Angelo Ferracuti, risalendo il Rio Negro nella Foresta Amazzonica. Sarà invece lo sguardo etico e partecipe di William T. Vollmann – capace di trasformare il reportage in saggio filosofico o in puro racconto d’invenzione – a guidare un’esplorazione americana che vedrà impegnati al Festival anche Francesco Costa e Michele Masneri sulle coste del Pacifico e Sarah Smarsh nei territori dell’entroterra della working class americana.
In sintonia con questa rinnovata attenzione al reportage, si segnala il ritorno dal vivo dei pitching di Meglio di un romanzo, la call for papers promossa dal Festival e rivolta a giovani aspiranti giornalisti, con il coordinamento di Christian Elia.
Sul declino dell’ordine liberale e l’affermarsi di regimi autoritari ragioneranno Vittorio Emanuele Parsi e Francesca Mannocchi e – dal punto di vista giuridico
– Mariano Croce e Andrea Salvatore; l’affermazione di grandi potentati economici che agiscono sopra le leggi e il controllo dei cittadini sarà al centro degli incontri con Vandana Shiva, Nicoletta Dentico, Riccardo Staglianò e William Dalrymple, che retrodaterà il fenomeno al tempo dell’espansione in Asia della Compagnia delle Indie Orientali, mentre Donald Sassoon ricostruirà il nesso funzionale tra capitalismo e stati nazionali. Nelle lavagne si proverà a dare evidenza a queste relazioni – tutt’altro che limpide e fuori dalla nostra diretta osservazione – ricostruendo con Marina Forti, Stefano Liberti e
Angelo Mastrandrea il percorso delle materie prime (grano, cellulosa e altre ancora) dai luoghi di produzione fino alle nostre case.
È peraltro una percezione sempre più diffusa che a essere a rischio siano le basi materiali delle nostre esistenze. Ed è su alcuni dei diritti che credevamo acquisti una volta per tutte che il Festival sente il bisogno di riportare l’attenzione. Si parlerà dunque di lavoro, di salute, dei fondamenti costituzionali dell’uguaglianza con Ernesto Maria Ruffini, ma più di tutto si parlerà di scuola.
Non mancano, come ogni anno, le interviste di Blurandevù che vedono i
ragazzi, preparati da Gaia Manzini, alla prova dell’intervista con Mariangela Gualtieri, Kento, Caterina Bonvicini e Roberto Saviano.
Torna anche Passports, laboratorio per ragazzi avviato nel 2019 e coordinato per
questa edizione da Leila Belhadj Mohamed e Grace Fainelli, per coinvolgere i giovani sul tema della cittadinanza nelle nostre società multiculturali.
Tra i nomi di narratrici e narratori italiani presenti quest’anno al Festival segnaliamo tra gli altri Sonia Aggio, Alex Boschetti, Giorgio Ghiotti, Irene Graziosi, Espérance Hakuzwimana, Vincenzo Latronico, Domitilla Pirro, Davide Rigiani, Cristina Venneri e Bernardo Zannoni, a cui si aggiungono in dialogo autrici di graphic novel come Sara Garagnani e ZUZU.
Il fumetto diventa peraltro sempre più protagonista al Festival, grazie a una grande parata di artisti taliani e internazionali. Arriva in città il Book Tour del fumettista britannico Andi Watson, intervistato dai colleghi Giacomo Bevilacqua e Zerocalcare, quest’ultimo protagonista di un altro incontro con Rita Petruccioli sulla funzione civile del fumetto. Gud (Daniele Bonomo) guiderà la sezione di graphic journalism annessa alla redazione web di Festivaletteratura, mentre in piazza Castello è previsto l’incontro tra due titani del fumetto europeo, Vittorio Giardino e Milo Manara, che riveleranno i segreti della loro arte.
Accanto alle Collane – gli incontri ospitati alle Biblioteche Teresiana e Baratta che svelano le segrete parentale tra libri apparentemente distanti tra loro – il Festival chiederà quest’anno a Claudia Durastanti, Anne Enright, Carlo Lucarelli, Melania G. Mazzucco e ad altri autori se esiste il fuoco sacro della scrittura. Sullo stato della critica letteraria in
Italia interverranno – nello spazio degli accenti – Francesca Massarenti, Giacomo Papi, Enrico Terrinoni e Giorgia Tolfo, in dialogo con Vincenzo Latronico. Un’esaltazione febbrile per la conoscenza permea la storia della Miscellanea Sella, fondo composto da 14.000 opuscoli raccolti da Quintino Sella, illustrata al festival con alcune prove di “immersione” da Anna Bosazza e Danilo Craveia.
Dall’assidua frequentazione degli archivi si è alimentata per oltre cinquant’anni la passione storica e l’invenzione romanzesca di Maria Bellonci. All’autrice di Lucrezia Borgia e Rinascimento privato, usciti proprio quest’anno in una nuova edizione, il Festival dedica uno dei più significativi percorsi all’interno del proprio programma affidandolo alla cura di Luca Scarlini. Di questa speciale affinità spirituale con la città dei Gonzaga, dell’importanza che Bellonci ha avuto all’interno del misconosciuto canone femminile della
letteratura italiana del Novecento, ma soprattutto della sua peculiare reinterpretazione del romanzo storico daranno testimonianza gli incontri all’interno degli accenti di Luca Scarlini con Edgarda Ferri e Stefano Petrocchi, il confronto sull’”eredità Bellonci” tra Melania G. Mazzucco e Giulia Caminito, il percorso di Stefano Scansani all’interno di Palazzo Ducale sulle orme di Delitto di Stato, la lettura scenica del Febo – romanzo incompiuto su Vespasiano Gonzaga – al Teatro Olimpico di Sabbioneta e soprattutto la Stanza Bellonci, allestita nell’Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale, con documenti, lettere,
interviste video, libri autografati e altri materiali accessibili al pubblico per tutta la durata del Festival. Tra gli altri omaggi di questa edizione 2022 spicca senz’altro l’itinerario tra i set mantovani di Salò e le 120 giornate di Sodoma, ideato in occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini.
Alessandro Baricco terrà una lectio dedicata a Beppe Fenoglio, quattro voci – quelle di Rossana Dedola, Marcello Fois, Maria Giovanna Piano, Bianca Pitzorno – si alterneranno per tracciare un profilo di Grazia Deledda, mentre Enrico Terrinoni avrà il compito di celebrare i cent’anni dalla pubblicazione dell’Ulysses.
Promette scintille la Stand Up Comedy, una scena che sta vivendo anche in Italia un momento di grande effervescenza e creatività, che arriverà al Festival in una serie di conversazioni-spettacolo, coordinate da Jacopo Cirillo, con gli interventi di Saverio Raimondo, Federica Cacciola e Alessandro Gori. E si continuerà a ridere con Valerio Lundini e Makkox e con Andrea Pennacchi e Massimo Cirri in una coppia di incontri giocati sulla cifra della comicità. Un vero e proprio tendone da circo verrà montato alla Casa del Mantegna, dove funamboli della parola, illusionisti delle storie e incantatori di piccoli lettori saranno chiamati a esibirsi di fronte a bambini e ragazzi in un programma di eventi all’insegna dello stupore e del divertimento. Ad arricchire ulteriormente il programma per bambini e famiglie sarà una delle azioni partecipate più attese
del Festival: la creazione collettiva di un parco giochi temporaneo ai Giardini Valentini sotto la guida del duo artistico-creativo berlinese dei 44Flavours.
Festivaletteratura non rinuncia alla presenza musicale, e lo fa ripercorrendo esperienze artistiche vive e generative come quella di Angelo Branduardi, che ricorderà la sua biografia musicale, di Lucio Dalla a dieci anni dalla sua scomparsa, o attraverso la storia straordinaria della direttrice d’orchestra Claire Gibault, attivista per la parità di genere nel mondo musicale. Mentre al Teatro Bibiena una serie di appuntamenti “concertanti” racconteranno con Stefano Zenni il genio di Louis Armstrong, con Giovanni Bietti l’influenza di Giuseppe Verdi, con Carlo Guaitoli e Luca Ciammarughi l’arte di Franco Battiato o con Miriam Camerini e Wlodek Goldkorn la riscoperta dell’etnografo, giornalista, musicologo, drammaturgo ebreo Shlomo An-sky.
La musica batte quest’anno il tempo del giallo. Gli incontri dedicati quest’anno ai romanzi polizieschi si possono leggere come partiture in giallo, in cui trovano posto l’hip hop dello scrittore di culto turcotedesco Selim Özdogan e le ballate di Bob Dylan di Alessandro Robecchi, insieme alle puntuali ricerche di Franco Bergoglio sul rapporto tra jazz e noir.
Un grande albero protegge il lettore seduto sui ciottoli nella verticale piazza Sordello, nell’immagine disegnata da Laura Simonati per Festivaletteratura 2022. La copertina del programma ci rimanda da ultimo a Consapevolezza verde, ormai da anni uno dei nuclei principali del programma di Festivaletteratura. Dopo la creazione del bosco del Festival lo scorso aprile, piantato in riva al Po a parziale compensazione delle emissioni prodotte dalla manifestazione, in questa edizione gli incontri, i laboratori e le iniziative di Consapevolezza verde saranno improntati all’azione e all’osservazione diretta della
natura che vive nelle città, come gli Altri Cittadini, primo censimento della popolazione animale e vegetale di Mantova, o Andar per boschi, esplorazioni scientifico-ludico-letterarie in preparazione alla vita silvestre tenute da scrittori e botanici, zoologi e artisti, ornitologi e camminatori per ripensare al rapporto con la natura più vicina a noi.