MILANO – Approvate questa mattina in Consiglio regionale della Lombardia le nuove disposizioni generali in materia di Protezione civile.
“Nel prossimo triennio – spiega la consigliera regionale della Lega Alessandra Cappellari – la Regione ha stanziato 40 milioni di euro per la Protezione civile, una scelta senza precedenti, e ben 150 milioni di euro per la difesa del suolo e la prevenzione del rischio idrogeologico. In Lombardia sono attive quasi 900 organizzazioni di Protezione civile, tra associazioni e gruppi comunali: un lavoro che la Regione riconosce e valorizza ai tanti volontari, e a loro va il nostro ringraziamento” conclude Cappellari.
“I 15mila volontari lombardi della Protezione civile – prosegue la Cappellari – hanno permesso alla nostra Regione di far fronte alla situazione di emergenza Covid, oltre a essere sempre presenti ad aiutare la popolazione nei casi di emergenza. Ecco perché proseguire con il sistema di delega e sussidiarietà nei confronti delle Province permette di mantenere una funzione a livello provinciale con l’inserimento di un volontario per quanto riguarda la gestione delle emergenze in grado di coadiuvare i funzionari locali. Così, anche con l’introduzione della figura del Coordinatore Territoriale Operativo (CTO), il volontariato sarà ancora più operativo nella gestione delle emergenze.”
“Dopo settimane di ascolto delle istanze arrivate da volontari ed enti locali, abbiamo presentato proposte migliorative al progetto di legge, volte a garantire fondi a supporto di Comuni e Province – commenta Andrea Fiasconaro, consigliere regionale M5S – la Giunta ha accolto le nostre richieste. Come Movimento Cinque Stelle Lombardia siamo soddisfatti per aver dato voce ai territori e ai volontari della Protezione Civile”.
“Bene la nuova normativa regionale – commenta Antonella Forattini, consigliera regionale PD – abbiamo però aggiunto, prima dell’approvazione – due ordini del giorno approvati dall’aula, due impegni per la Regione. Il primo riguarda la miglior definizione, in sede di redazione del regolamento, dei ruoli e delle funzioni delle diverse figure, per meglio integrare e coordinare i volontari, i sindaci e gli altri livelli di protezione civile. Il secondo riguarda le risorse, perché i comuni e soprattutto le province non si possono accontentare del trasferimento di competenze, devono anche essere messi in condizione di operare al meglio.”