MANTOVA – Si dice che Blade Runner abbia cambiato la storia del cinema, e l’affermazione è condivisa nei cinque continenti da produttori, registi, sceneggiatori, attori, cinefili e da gran parte di quei milioni di spettatori che nel 1982, alla sua uscita, riempirono i cinema spesso entrandovi per vedere un bel film di fantascienza e altrettanto spesso uscendovi intenti a riflettere sui temi proposti dalla pellicola, su quell’intelligenza artificiale allora agli albori, e oggi sempre più attuale, e sull’etica da assumere nei suoi confronti.
Anche a Mantova le cose non andarono diversamente. Il film uscì al Bios, lo storico cinema di via Calvi che aprì i battenti nel lontano 1908 e li chiuse per sempre nel 2000. Il successo di pubblico accompagnò il film di Ridley Scott forse ancor prima di quel successo di critica che crebbe negli anni e che lo fece diventare una nuova pietra miliare della cultura popolare.
Le sue scene, le sue atmosfere, i suoi messaggi, su tutti quello del celeberrimo monologo finale del replicante dai sentimenti umani Roy Batty . A interpretarlo l’attore olandese Rutger Hauer scomparso pochi giorni fa. Di lui vi proponiamo il ritratto fatto in questo triste momento per il mondo del cinema dal giornalista mantovano Matteo Vincenzi
Addio a Rutger Hauer, il replicante di “Blade Runner”
di Matteo Vincenzi
«Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia».
Sebbene avesse alle spalle Carriera lunga 45 anni, Rutger Hauer, l’attore olandese scomparso lo scorso 24 luglio all’età di 75 anni, resterà nella storia del cinema per il suo monologo finale nel film “Blade Runner” del 1982 firmato da Ridley Scott, nel quale impersonava il replicante Roy Batty. In quella scena, svoltasi su un palazzo della Los Angeles invivibile e brulicante del 2019, percossa dì e notte dalla pioggia, cyborg-Roy si rivolgeva al protagonista Rick Deckard, il cacciatore di replicanti interpretato da Harrison Ford. Quando Hauer recitò la scena – da egli stesso modificata rispetto al dialogo originale – la troupe cinematografica applaudì e alcuni persino piansero, per l’intensità del monologo in punto di morte che lasciava intendere che le risposte dell’androide sono poi le stesse che cercano gli umani. Altra celebre interpretazione è quella del cavaliere inconsolabile di “Lady Hawke”, dove per ricongiungersi con l’amata Michelle Pfeiffer sarà costretto a traversie di ogni tipo per scrollarsi la maledizione che lo condanna ad essere lupo di notte e lei a trasformarsi in falco di giorno. Formidabile è anche nel ruolo del cattivo ne “I falchi della notte” con Sylvester Stallone, mentre il suo ultimo ruolo da protagonista lo vede impegnato in “Barbarossa” di Renzo Martinelli. Ha recitato in oltre 170 film. Per un bizzarro scherzo del destino, Hauer è venuto a mancare proprio nel 2019, esattamente nello stesso anno in cui, nel film, muore il replicante Roy Batty. «E’ tempo di morire».