Quel Ponte di sorrisi, serenità e colori che aiuta i bambini a rimanere bambini

Quel Ponte di sorrisi, serenità e colori che aiuta i bambini a rimanere bambini

Un bambino rimane sempre un bambino, anche quando si trova a varcare, da paziente, le porte di un reparto ospedaliero. In questi casi la vita lo mette di fronte a una prova contro natura: quel mondo, il suo mondo, fatto di spensieratezza, leggerezza, fantasia e serene esperienze di crescita interrompe il suo corso. Mettendo le basi per un trauma che potrebbe condizionare per sempre la sua vita futura.
Il Ponte del Sorriso non si chiama in questo modo per caso: la fondazione varesina nasce e ogni giorno si impegna ad offrire un ponte di salvezza ai piccoli pazienti. Una strada, fatta di sorrisi, attenzioni, serenità e colori, capace di unire l’ingresso in ospedale con il ritorno a casa, rendendo il tempo intermedio meno traumatico possibile.

Non è raro che la speranza più autentica nasca da una mancanza. Il Ponte del Sorriso “posa la sua prima pietra” nel 1992, il 18 febbraio: quel giorno, sei mamme che avevano vissuto la difficile parabola esistenziale del ricovero, costatando inadeguatezze strutturali e ambientali, decisero di impegnarsi in prima persona per cambiare per sempre almeno una parte del destino dei bambini ospedalizzati.
Da quel giorno, accanto alle cure dei medici, ci sono loro a somministrare una “medicina” magica, la fantasia, che aiuta i bambini a guarire giocando e garantisce sostegno alle loro famiglie. Vengono organizzate ogni giorno attività ludiche e momenti spensierati, grazie a centinaia di volontari coordinati da educatrici, formate e specializzate nella vita infantile in reparto, assunte dalla Fondazione Il Ponte del Sorriso: un bambino sereno guarisce prima e la sua serenità dipende dall’ambiente che lo circonda. Giochi, sorrisi, colori e spazi vivaci sono una vera terapia.
Di strada ne è stata fatta tanta: Il Ponte del Sorriso negli anni ha donato arredi, apparecchiature e attrezzature e finanziato la ricerca scientifica sulle malattie infantili. Con “L’Arte che cura” ha portato la bellezza nei reparti, trasformando un luogo solitamente asettico come l’ospedale in uno spazio che rassicura e non spaventa, che accoglie e non respinge. Sono stati accolti bambini e famiglie da tutte le regioni italiane, realizzando e gestendo direttamente la Casa del Sorriso, un luogo che chi ha bisogno chiama “casa” anche se non lo è.

Non solo: uno dei progetti più importanti è stato spingere l’Ospedale Filippo Del Ponte di Varese, centro dell’attività, a diventare un polo materno infantile. Per consentirlo sono state intraprese infinite lotte di sensibilizzazione politica e istituzionale ed è stato sollecitato il territorio, che ha prontamente risposto con grandi donazioni che hanno consentito a Il Ponte del Sorriso di pagare tutta la progettazione e di contribuire in modo concreto, con milioni di euro, al risultato di oggi: nel 2022 l’Ospedale Del Ponte è uno dei pochissimi ospedali pediatrici in Italia.

I cantieri della solidarietà e dell’impegno profuso nei confronti di chi soffre non possono avere una fine, non vengono mai chiusi: ci sarà sempre qualcosa da fare, un nuovo muro da abbattere o un orizzonte da colorare. Affinché un bambino che entra in un ospedale rimanga sempre un bambino.

UN AIUTO SEMPLICE, CONCRETO E GRATUITO: DONARE IL 5×1000

Sono tantissime, da anni, le persone che con un semplice gesto, concreto e gratuito – ovvero scegliere a chi donare il 5×1000 – sostengono le attività della Fondazione Il Ponte del Sorriso.

Chiunque volesse aggiungersi a loro, non deve fare altro che firmare nella casella “volontariato” all’interno della propria dichiarazione dei redditi (CU, 730, UNICO) inserendo il codice fiscale 95069810125.