CASTEL D’ARIO Un incontro che ha suscitato molto interesse quello organizzato venerdì sera dalla Casa Museo Sartori di Castel d’Ario con la presentazione del libro “1049” di Eugenio Pattacini e Alessandro Zelioli, … per parlare di Tazio Nuvolari.
A introdurre la serata è stata Arianna Sartori che ha spiegato come questa nascesse quale evento collaterale alla mostra d’arte “Artisti per Nuvolari”, giunta quest’anno alla settima edizione, con esposte cinquantuno opere inedite di altrettanti artisti che hanno voluto rendere omaggio al pilota Nuvolari. (La mostra sarà aperta fino al prossimo 13 ottobre).
“Un giallo o la storia di una mitica corsa automobilistica su strada? – è stato detto – È narrativa, ma prendiamo il libro di Eugenio Pattacini e Alessandro Zelioli come un omaggio ad un campionissimo dello sport e alla motoristica epica. “1049” era il numero di gara della Ferrari 166 SC di Tazio Nuvolari, nella Mille Miglia del 1948 ed è titolo del romanzo, pubblicato nel 2018 dalla casa editrice Epika di Castello di Serravalle, Valsamoggia, Bologna.
Continua intanto in città l’intensa attività della Galleria Arianna Sartori , nella sala di via Ippolito Nievo 10, presenterà la mostra retrospettiva dell’artista mantovano Mario Dall’Acqua (Villa Cappella –MN-1931 / Ceresara –MN- 2017) “Luce e Colore”, dal 5 ottobre al 17 ottobre 2019.
L’inaugurazione si terrà Sabato 5 ottobre alle ore 18.00.
In mostra si potranno ammirare una ampia scelta di freschi acquerelli, alcuni dipinti ad olio e sculture in terracotta.
L’acquerello è stata da sempre la tecnica che ’ha visto Mario Dall’Acqua protagonista, i paesaggi della pianura, alberi, corsi d’acqua, cespugli e fiori, ma anche i mercati di paese, gli scorci dell’affascinante Mantova sono stati i suoi soggetti preferiti rappresentati con velature, sottili pellicole cromatiche stese delicatamente da una mano decisa ed esperta, pennellate lievissime, acquerelli schizzati di getto a cogliere ed immortalare atmosfere irripetibili, soffi di vento, stati d’animo che rischierebbero di svanire l’attimo successivo.
Ma l’artista poliedrico, eccentrico, curioso ed insaziabile non poteva fermarsi all’acquerello; l’esposizione propone anche alcuni oli, nature morte di foglie accartocciate con accostamenti di colori dai toni forti ma brillanti, ritratti di visi forse conosciti e reinterpretati, talvolta arcigni talvolta sereni, sentimenti raffigurati nelle espressioni del viso ed interpretati nei colori.
La modellazione è stata un’altra passione forte imparata sin dal Liceo, la ricerca dei materiale diversi, lo studio delle tecniche ma soprattutto anche qui l’evoluzione dei soggetti in una assoluta “ricerca dell’essenzialità” come Lui stesso amava sottolineare, l’alternanza dei pieni e nei vuoti nella ricerca di un dialogo con lo spazio, con l’aria, con la leggerezza; le sculture sono colorate ora con terre di differenti cromie ora con l’intervento di smalti.
In tutte le espressioni artistiche, in tutte le tecniche l’artista ha elaborato una sua propria cifra stilistica frutto di una continua ricerca ed evoluzione che testimonia la raggiunta libertà interiore.