Vendemmia nel mantovano: buona la qualità ma produzione in calo del 10%

MANTOVA – Si avvicina la vendemmia con uve di buona qualità e una produzione stimata nell’ordine del -10% rispetto allo scorso anno. È la stima di Coldiretti Mantova sui vigneti del territorio, forti di una biodiversità garantita da DOC e IGT che rappresentano il cuore della produzione degli oltre 1.700 ettari coltivati fra alto e basso mantovano.
“Di sicuro non sarà un’annata abbondante come lo scorso anno – spiega Corrado Cattani, presidente del Consorzio Vini Mantovani -. Dovremmo cominciare a raccogliere intorno al 20-22 agosto i vigneti per le basi spumantizzate”.
Una vendemmia anticipata rispetto a 20 anni fa, sottolinea Coldiretti Mantova. effetti, indubbiamente dei cambiamenti climatici, ma anche di un mutamento nel gusto dei consumatori.
“Alla fine degli anni Novanta – prosegue Cattani – la vendemmia partiva i primi di settembre, anche perché, con il grappolo più a lungo sulla pianta, si otteneva una maggiore gradazione alcolica. Oggi, invece, grazie a rese per ettaro più basse, con acidità naturali più elevate, riusciamo ad esaltare i profumi, ottenendo una gradazione relativamente alta. È un’evoluzione dei sistemi di allevamento, che risponde alle richieste dei consumatori”.
A due settimane circa dall’avvio della stagione vendemmiale, dunque, il Consorzio Vini Mantovani parla di uve sane, grazie anche alle tecniche adottate nel vigneto, a partire dai sistemi di irrigazione a goccia che riducono notevolmente lo stress idrico delle piante e prevengono l’insorgenza di malattie fungine.
Sul versante del basso mantovano, previsioni col sorriso anche per la Cantina di Quistello. “Salvo rovesci meteo, purtroppo in questa stagione abbastanza frequenti, dovremmo iniziare a vendemmiare nei primi giorni di settembre, con una settimana di ritardo rispetto al 2018 dovuta al maltempo di maggio – afferma il presidente Luciano Bulgarelli, numero uno di una realtà con un milione di bottiglie commercializzate fra Italia ed estero -. Siamo soddisfatti per l’aspetto qualitativo, dal momento che le uve stanno maturando bene, grazie a uno sbalzo termico equilibrato tra il giorno e la notte”.
Anche per le uve da lambrusco le rese dovrebbero essere più basse del 10% circa rispetto all’anno scorso”.
A livello italiano la produzione stimata da Coldiretti dovrebbe attestarsi fra i 47 e i 49 milioni di ettolitri, con un calo medio di circa il 10% a livello nazionale sul 2018.