Accornero (Carrefour Italia): “Lavoro da remoto fino a 4 giorni a settimana, smart working è futuro”

(Adnkronos) – “Con la fine dello stato di emergenza, ad agosto 2022 è stato firmato un accordo sindacale per rendere disponibile il lavoro da remoto fino a 4 giorni a settimana. Crediamo che lo smart working costituisca uno degli ingredienti fondamentali del lavoro del futuro, che sarà improntato alla massima flessibilità e basato sulla piena responsabilizzazione dei collaboratori, con l’obiettivo di aumentare il benessere e favorire il Work-life balance. Ne è piena dimostrazione anche la nuova sede di Carrefour Italia a Milano, nella quale ci trasferiremo entro il primo semestre del prossimo anno. Sarà situata nel complesso immobiliare di nuova costruzione Park west in zona Bisceglie e sarà fortemente orientata allo smart working, con soluzioni di lavoro ibrido avanzate e spazi che favoriscono collaborazione e l’innovazione”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Paola Accornero, general secretary di Carrefour Italia, sulle nuove modalità di organizzazione del lavoro. 

E per Carrefour non finisce qui. “Sarà inoltre il perno di un sistema multi-hub: ci saranno infatti altri spazi ufficio presso alcuni punti vendita Carrefour, dislocati strategicamente in diverse zone dell’area metropolitana di Milano. Un’ulteriore opzione a disposizione dei collaboratori, che favorirà maggiore sintonia tra i team di sede e quelli dei negozi”, continua. Secondo Accornero “per chi lavora nelle funzioni centrali, lavorare in un ambiente con un respiro internazionale, dinamico e in forte trasformazione come il nostro è sicuramente fonte di stimoli continui. Nel settore del retail oggi il cambiamento è pressoché costante: questo genera una grande varietà di progetti e c’è davvero grande spazio per l’iniziativa personale. Ma questo vale anche e soprattutto per chi lavora nei punti vendita, dove sperimentiamo sempre nuovi concetti, diamo vita a tante attività con l’obiettivo di garantire sempre più un servizio eccellente ai nostri clienti e portiamo avanti anche un percorso di digitalizzazione in-store, che cambia le competenze dei nostri collaboratori nei negozi”, continua ancora.  

“Crediamo sia importante -sottolinea in conclusione Accornero- dare autonomia alle persone, dare loro la libertà di portare avanti le proprie iniziative. Cerchiamo di abbattere i divari culturali e portare avanti uno stile manageriale basato sulla fiducia e sull’ascolto di tutti. Un esempio tra tanti è l’imminente introduzione di Workplace, la piattaforma social di Meta dedicata ai dipendenti, un luogo di libera espressione e di relazioni dirette tra tutti i livelli dell’azienda, che lanceremo a novembre”. “Per promuovere la cultura dell’ascolto come chiave per la crescita personale e professionale, abbiamo introdotto la cultura del feedback come elemento essenziale del nostro stile manageriale e programmi di mentoring, come quello per i Millennials: un percorso destinato ai giovani manager dell’azienda e ai senior manager – in qualità di mentori – per favorire lo scambio di competenze e conoscenze, da un lato per trasmettere l’esperienza e dall’altro per aprirsi a nuovi punti di vista dei talenti più giovani”, continua Accornero.  

Seconda la manager “In un quadro che sta mettendo in crisi il mercato del lavoro e i tradizionali modelli organizzativi, la necessità è quella di implementare un modello di lavoro ‘sostenibile’, affinché le persone possano sviluppare la loro professionalità e rimanere attive e ingaggiate durante la loro vita lavorativa, eliminando i fattori che ostacolano, o scoraggiano, l’ingresso, la permanenza e la crescita nel contesto professionale. I fattori chiave per garantire un approccio sostenibile -spiega- sono quindi quelli del benessere, dell’engagement e dell’employability. Lavorare su questi temi permette all’azienda di migliorare la propria attrattività. Significa comunicare di più i vantaggi di lavorare in azienda, ma anche rendere più chiaro ed esplicito il purpose aziendale e valorizzare gli obiettivi di sostenibilità”.  

E Accornero ha sottolineato che in Carrefour “Promuoviamo attivamente la parità di genere nel nostro ambiente di lavoro e ne monitoriamo i progressi con parametri quantitativi. In totale le donne assunte in Carrefour rappresentano ben il 61% dei nostri 13mila dipendenti”.  

“Abbiamo introdotto -spiega la manager- obiettivi specifici a livello gruppo per la promozione della leadership femminile: avere il 35% di donne a livello executive entro il 2025. Oggi in Italia siamo già al 30%. In Italia abbiamo introdotto processi per garantire parità di accesso nelle assunzioni, assicurando che almeno il 50% dei candidati siano donne. Per quanto riguarda le posizioni chiave, nel 2021 il 64% delle assunzioni e il 50% delle nomine sono donne. Stiamo poi aumentando la partecipazione delle donne ai programmi di formazione manageriale: le donne oggi rappresentano il 50% dei partecipanti ai programmi di talent management e il 70% nei programmi di mentoring”, sottolinea.  

La strada è tracciata. “Siamo anche convinti che sia necessario favorire lo sviluppo delle carriere femminili nei ruoli manageriali più tecnologici e digitali, inserendo sempre più profili Stem. Bisogna uscire dallo stereotipo e rovesciare un approccio mentale che vede le posizioni più digitali e tecnologiche ancora in mano agli uomini. Nel 2021, il 58% delle assunzioni per l’headquarter sono state donne, di cui il 20% donne Stem. Tutta la digitalizzazione e l’innovazione di Carrefour Italia attualmente è in mano a donne, giovani e meno giovani, tutte molto brillanti: dai Sistemi informativi alla trasformazione digitale, dall’e-commerce alla gestione dei dati”, conclude.  

(Adnkronos)