“Vogliamo offrire un contributo per creare nuovi scenari nel panorama tecnologico, vista la forte rivoluzione in atto. L’obiettivo è quello di unire talenti, tecnologie e valori, reinterpretare le immagini del presente per costruire il futuro. Oggi beanTech è punto di riferimento nel Nord Est (ma non solo) per le aziende che vogliono migliorare il loro business attraverso la digitalizzazione. Siamo impegnati in un grosso progetto di Ai per il Manufacturing, il progetto Aim, che vede beanTech come capofila di un gruppo di imprese formato da Danieli Automation, LimaCorporate e Brovedani Group”. Lo dice ad Adnkronos/Labitalia Fabiano Benedetti, ad di beanTech, una pmi innovativa certificata con sedi a Mestre e Udine, fondata da due ex studenti dell’Università di Udine (Fabiano Benedetti e e Massimiliano Anziutti, Chief technology officer), con cui ancora è attivo il legame per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni di Ai in azienda. “Si tratta – spiega – di un sistema di analisi di tutti i dati di produzione (parametri di processo, dati di qualità e informazioni gestionali) in grado di raccogliere, memorizzare e analizzare grosse moli di dati con tecniche avanzate di machine learning e intelligenza artificiale, allo scopo di apprendere configurazioni anomale e di correggere il processo in modo da evitare derive e migliorare l’efficienza della macchina e la qualità del dato”.
Nella trasformazione digitale da 20 anni
beanTech da venti anni affianca le aziende nella trasformazione digitale e le aiuta a cogliere le opportunità dell’Industry 4.0. L’azienda è partner certificata Dell Technologies, Microsoft, Dassault Systèmes, Nvidia, VMware e supporta aziende di medie e grandi dimensioni a gestire l’intera filiera del dato sia nell’azienda che nella fabbrica con un’offerta di soluzioni che vanno dall’acquisizione dati all’architettura It, dagli sviluppi software personalizzati alla gestione dei processi interni, dall’analisi del business all’implementazione di sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale. Con un fatturato passato da 4mln a 15mln in 5 anni e un organico che è cresciuto ogni anno del 40% fino ad arrivare a 150 dipendenti, l’azienda è stata inserita nella classifica del Sole24Ore tra i Leader della Crescita. Due le sedi operative aziendali, una a Udine e l’altra a Mestre, con oltre 160 collaboratori (di cui la metà giovani ed assunti nell’ultimo triennio). beanTech dimostra di essere un’azienda in cui innovazione e talento vanno di pari passo e grazie alla passione ed un continuo impegno si raggiungono grandi risultati. “In azienda, il 70% dei dipendenti è laureato e ha un’età media inferiore ai 33 anni. Abbiamo anche una nutrita rappresentanza femminile, tema non scontato per un’azienda tech, che arriva al 28%”, racconta Benedetti.
Investimenti in piattaforme
“Stiamo facendo grossi investimenti -prosegue l’ad Benedetti-nell’ambito delle piattaforme IoT e BigData per il settore manifatturiero. Vogliamo che la contaminazione tra questo e il digitale sia congenita e rappresenti la vera chiave di volta per creare valore aggiunto durevole. Abbiamo tutti i presupposti e le capacità per farlo, ma dobbiamo essere consapevoli che non possiamo vincere questa rivoluzione digitale senza una profonda preparazione sul digitale delle imprese e senza che le nostre competenze siano in grado di saper utilizzare al meglio tutti gli strumenti tecnologici che il mercato offre oggi e che, soprattutto, offrirà domani”. Il valore aggiunto sta, quindi, spiega il co-founder di beanTech, “nell’incontro tra le tecnologie abilitanti (IoT, BigData e Analytics, soprattutto l’Intelligenza Artificiale) e l’eccellenza della tradizione manifatturiera. Ed è questa la leva su cui dobbiamo puntare. Per descrivere questo scenario nella nostra azienda abbiamo coniato questo nome: l’intelligenza collettiva d’impianto”. “Con questo concetto -sottolinea Benedetti- indichiamo lo sviluppo di un processo che passa attraverso due fattori fondamentali: da un lato la creazione, la valorizzazione e l’attrazione di talenti; dall’altro l’up-skilling delle persone che già lavorano in azienda da anni e che oggi hanno la necessità di adeguare le proprie competenze. Stiamo lavorando per valorizzare al meglio tutti i dati che oggi vengono prodotti da un’azienda, facendo in modo che diventino sempre più una risorsa ed al centro del proprio business”.
Il Territorio è importante, in Italia personale specializzato
Un’azienda così innovativa che tipo di rapporto ha col territorio e con l’Italia? “Il territorio è importante -risponde Benedetti- perché ci offre le maestranze di alto livello che ci servono per cogliere le sfide del mercato. Siamo collegati con il territorio per la collaborazione con le Università (Uniud, UniTS, Sissa, UniPadova, CaFoscari) e con gli Its, sia per collaborazioni che per recruiting (vedi risposte a domanda sopra). Al di là di questo, riusciamo a trovare in Italia anche molte collaborazioni, soprattutto per il nostro modello di business che mira a creare sinergia e collaborazione tra l’azienda che produce impianti e beanTech”. L’ad di beanTech cita come esempio “il caso di Fameccanica l’azienda di riferimento a livello mondiale nella progettazione e produzione di macchinari per prodotti igienici monouso e sistemi integrati, altamente automatizzati, per il riempimento di liquidi, per cui abbiamo sviluppato una soluzione di Smart Factory innovativa, creando un ecosistema di intelligenza collettiva d’impianto. Tutte le entità coinvolte – macchinari, sensori, software e hardware – comunicano all’unisono, elaborano i dati di concerto, al fine di ottimizzare l’efficienza produttiva”. “In Italia troviamo un ecosistema che è in grado di valorizzare le nostre capacità con la possibilità di esportare i nostri bit all’estero. L’unica nota negativa è legata alla burocrazia ed alla lentezza del sistema pubblico italiano, che sempre più spesso rallenta i processi e, di conseguenza, lo sviluppo digitale”, conclude. Nel 2020 ha vinto il Premio Welfare Index Pmi, iniziativa promossa da Generali Italia con la partecipazione delle maggiori confederazioni italiane (Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni, Confcommercio) per diffondere la cultura del welfare aziendale tra le imprese. Ma per beanTech, azienda innovativa che da venti anni affianca le aziende nella trasformazione digitale e le aiuta a cogliere le opportunità dell’Industry 4.0, anche il 2021 è altrettanto importante. “L’azienda -spiega ad Adnkronos/Labitalia Fabiano Benedetti, ad e presidente di beanTech- sta ampliando la propria sede per creare nuovi spazi funzionali ad un nuovo modo innovativo di lavorare, sempre più legato al tema dello smart working in cui i dipendenti saranno liberi di decidere se e quando lavorare in ufficio, all’interno di spazi non assegnati, che favoriranno lo scambio e la contaminazione”.
Alla continua ricerca di Talenti
beanTech è alla continua ricerca di talenti e le posizioni aperte sono diverse e vanno dai profili più tecnici che richiedono lauree in ingegneria informatica o industriale ed expertise tecnologicamente avanzate per l’architettura It, gli sviluppi software personalizzati, la gestione dei processi interni e l’implementazione di sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale. “Ma ci sono opportunità anche -precisa Benedetti- per ruoli commerciali e di assistenza al cliente, con vari gradi di esperienza ed autonomia. Cerchiamo persone che abbiano skills trasversali con una buona conoscenza informatica e tecnologica da inserire nel team di lavoro o in training”. Benedetti ribadisce che “l’azienda vuole investire su nuove risorse a cui garantisce un affiancamento e una formazione continua. Essere sempre aggiornati sul cambiamento degli strumenti informatici è un aspetto fondamentale del nostro lavoro sia internamente che per assicurare la miglior assistenza ai nostri clienti”. “I profili che l’azienda sta selezionando avranno la possibilità di crescere professionalmente anche grazie alla sua scuola interna di formazione ’Academy KnowNow’, i migliori docenti e le tecnologie più avanzate grazie alle partnership attive con leader informatici internazionali quali, per citarne alcuni, Dell Technologies, Nvidia, Microsoft e Boomi”, spiega Benedetti. “La ricerca è rivolta a uomini e donne con l’obiettivo di incrementare, se possibile, la quota rosa dell’organico che, al momento si attesta al 28% (racchiuse nella fascia d’età fra 25 e 44 anni) a dimostrazione di come la figura femminile e la sua professionalità del settore dell’It sia tenuta in grande considerazione”, conclude l’ad. (di Mariangela Pani)