“Condivido appieno la richiesta recentemente espressa dal presidente di Cifa, Andrea Cafà, di istituire un sistema di accreditamento delle piattaforme digitali utilizzate per la formazione in ambito sicurezza”. A dirlo l’avvocato Lucia Alfieri, presidente di Ciforma, federazione che associa le agenzie formative e per il lavoro, i soggetti più direttamente coinvolti nella transizione digitale dell’erogazione della formazione.
Per Lucia Alfieri: “L’’auspicato sistema di accreditamento delle piattaforme va esteso a tutta la formazione professionale. Sono gli operatori della formazione che oggi, attraverso Ciforma, chiedono al ministro del Lavoro Orlando regole univoche sulla corretta individuazione delle infrastrutture tecnologiche per l’attività formativa a distanza”.
Com’è noto, le Regioni – in particolare, i dipartimenti di istruzione e formazione professionale – hanno un ruolo fondamentale nell’individuare i criteri unici di accreditamento a garanzia di elevati standard di qualità della formazione erogata e della sicurezza dei dati acquisiti dalle piattaforme. Per questo, “serve un intervento coordinato delle Regioni che dia vita a una disciplina unitaria e convergente che superi l’attuale frammentazione di norme e garantisca certezza del diritto. I tempi sono maturi” sostiene la presidente della federazione.
“Come ha correttamente rilevato il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta – prosegue Alfieri – va unificata la fonte di regolamentazione dell’uso delle infrastrutture tecnologiche, così da impedire l’utilizzo indiscriminato e incontrollato di piattaforme telematiche senza alcun preventivo controllo che garantisca non solo le loro caratteristiche tecnico-operative ma anche la sicurezza dei dati immagazzinati”.
“A oggi – afferma la presidente – questo controllo non esiste. La cosa non può essere taciuta, anzi va verificata, magari coinvolgendo l’autorità garante per la protezione dei dati personali, al fine di definire modalità e limiti del trasferimento dei dati contenuti nelle piattaforme, specie nel caso in cui siano proprietà di società con sede in paesi extra Ue”.
“Un efficace coordinamento Stato-Regioni – auspica Lucia Alfieri – ciascuno nell’ambito delle proprie competenze in materia, e una effettiva transizione digitale della Pa, in ottemperanza agli impegni assunti dall’Italia nel Pnrr, darebbero valore aggiunto al settore dell’istruzione e della formazione professionale. La formazione a distanza e gli ambienti digitali devono essere accreditati al pari dell’aula fisica. Solo così saremo in grado di garantire alla Ue e ai nostri cittadini elevati standard di qualità della formazione a beneficio dell’intero sistema produttivo italiano”.