I ministeri vigilanti, ai quali va il ringraziamento dell’Ente nazionale di previdenza e assistenza consulenti del lavoro, hanno autorizzato in questi giorni l’Enpacl a impiegare ulteriori risorse economiche in favore dei consulenti del lavoro, per sostenerli con misure assistenziali straordinarie durante l’attuale emergenza sanitaria ed economica. E’ quanto annuncia una nota dell’ente di previdenza dei consulenti del lavoro.
L’ente, prosegue la nota, “ha provveduto a liquidare immediatamente oltre un milione di euro di provvidenze agli iscritti che sono stati costretti a trascurare temporaneamente il proprio studio professionale a causa di quarantena o ricovero per contagio da Covid-19. In totale, dal marzo 2020, l’Ente ha riconosciuto oltre 6 milioni di euro di provvidenze a più di 1.700 consulenti”.
“Sin dall’inizio dell’emergenza epidemiologica, il Consiglio di Amministrazione dell’Enpacl ha adottato -si legge ancora nella nota- una pluralità di misure per aiutare i 26.000 consulenti del lavoro: stipula di convenzioni che facilitano l’accesso al credito, sottoscrizione di polizze caso morte, differimento del versamento della contribuzione obbligatoria. Va ricordato che l’Enpacl nel 2020 ha anticipato per conto dello Stato le indennità per il ‘reddito di ultima istanza’: oltre 23 milioni di euro, per 31.000 indennità erogate in favore di 10.600 iscritti”. “Ai medesimi consulenti, con proprie risorse, l’Ente ha riconosciuto una maggiorazione sull’indennità per 12,7 milioni di euro. Hanno fruito di tale misura anche 84 titolari di pensione di invalidità. Nei 18 mesi di pandemia, pertanto, l’Enpacl ha messo in campo circa 20 milioni di euro per sostenere la platea degli iscritti; lo Stato è intervenuto con ulteriori 23 milioni di euro, ai quali si aggiungerà a breve il cd ‘esonero contributivo’, fino a 3.000 euro, per il quale le domande potranno essere presentate on line dal 15 settembre al 31 ottobre 2021 (www.enpacl.it)”, conclude la nota.