(Adnkronos) – “In un momento così complesso per le realtà imprenditoriali italiane e con una crisi che, per l’ennesima ondata pandemica, sta colpendo fortemente il tessuto economico del nostro Paese (soprattutto nelle fasce medio-basse), diventa importante, ed è auspicabile, la decisione da parte del Governo di una rottamazione che riduca l’importo dovuto al solo tributo e consenta a tutti i contribuenti di assolvere al proprio arretrato fiscale prevedendo, però, un adempimento distribuito in tempi più lunghi di quelli previsti dalle attuali rottamazioni”. Lo dichiara Marcella Caradonna, presidente dell’Ordine dei Commercialisti ed Esperti contabili di Milano.
“Nell’attesa, tuttavia, – prosegue Marcella Caradonna – si potrebbe agire sull’attuale possibilità di rateizzare le cartelle, estendendo l’automatismo di richiesta on line a tutti gli importi, senza imporre soglie oltre le quali deve essere effettuata una verifica ad hoc da parte dell’Agenzia delle entrate per verificare l’Isee del contribuente o la sussistenza di una crisi (per le imprese). In questo modo si darebbe un primo segnale di vicinanza ai contribuenti, verrebbero aumentate le entrate anche da parte di soggetti che, ad oggi, sono esclusi dalla rateizzazione e si semplificherebbe l’attività della struttura operativa dell’ADE, al momento sottoposta a molta pressione per l’insieme di problematiche che la crisi pandemica ha generato”.
“Noi commercialisti a fianco di famiglie e imprese – continua Caradonna – ci rendiamo conto dell’esigenza, ormai improrogabile, di iniziare ad affrontare il problema dell’alto indebitamento fiscale e dell’importanza, anche sociale, di dare nel breve soluzioni che diano ai contribuenti un possibile spiraglio per risolvere la propria situazione. In attesa di soluzioni più strutturate – conclude la presidente dell’Odcec Milano – questo intervento consentirebbe allo Stato di iniziare a incassare importi (altrimenti congelati) da parte di chi riuscirebbe già a pagare l’arretrato, ma solo rateizzando e non può farlo per gli attuali vincoli normativi che non appaiono coerenti con il contesto in cui oggi ci troviamo”.