I lavoratori europeo ottengono ferie più lunghe nei luoghi dove si pratica la contrattazione collettiva. Lo rivela uno studio della Ces, confederazione europea dei sindacati, guidata dall’italiano Luca Visentini, secondo cui i lavoratori che beneficiano della contrattazione collettiva godono fino a due settimane di ferie pagate in più all’anno rispetto al livello legale (20 gg). “Dieci giorni di ferie in più rispetto al minimo legale sono goduti dai lavoratori tedeschi e croati le cui condizioni di lavoro sono stabilite attraverso negoziati da sindacati e datori di lavoro -spiega la Ces-. I lavoratori con contratti a contratto collettivo beneficiano anche di una settimana di ferie in più in altri sette paesi europei: Danimarca, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Finlandia, Italia e Regno Unito”. In tutta Europa c’è poi un bonus ferie sulla contrattazione collettiva di 3 giorni, con quelli coperti da accordi che ricevono 24,5 giorni rispetto ai 21,5 giorni per tutti i lavoratori. I sindacati chiedono all’U di garantire che tutti i lavoratori traggano vantaggio dalla contrattazione collettiva, il che significa non solo più ferie ma anche una retribuzione più equa: la Ces ha rivelato infatti all’inizio di questo mese che milioni di europei non possono permettersi una settimana di vacanza estiva a causa della bassa retribuzione. Tuttavia, annota lo studio della Ces condotto sui dati Eurofound, “il numero di lavoratori che beneficiano della contrattazione collettiva è diminuito in 22 Stati membri dell’Ue dal 2000 a causa delle riforme di austerità che hanno reso meno sicura e più precaria l’occupazione”.
Von der Leuyen, “rafforzare i contratti collettivi”
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha promesso di “rafforzare i contratti collettivi” nell’ambito della bozza di direttiva Ue sui salari, che impone a tutti gli Stati membri con meno del 70% di lavoratori coperti da contrattazione collettiva di creare un piano d’azione nazionale sul tema. Il Parlamento europeo esaminerà il progetto di direttiva dopo l’estate. “La Ces -spiegano i sindacati europei- sta lavorando con i deputati sugli emendamenti necessari per garantire che i datori di lavoro non possano sostituire i sindacati con falsi “rappresentanti dei lavoratori” nelle trattative di contrattazione collettiva che solo le aziende che rispettano il diritto alla contrattazione collettiva possano accedere ai finanziamenti pubblici; che il diritto alla contrattazione collettiva sia rispettato per tutti i lavoratori, compresi i lavoratori atipici e i lavoratori autonomi” .
Lynch (Ces), ‘Milioni di lavoratori non hanno potuto fare una vacanza”
Il vice segretario generale della Ces, Esther Lynch ha dichiarato:”Milioni di lavoratori sono stati in grado di trascorrere più tempo con le loro famiglie quest’estate grazie a contratti collettivi che garantiscono ferie più pagate, salari più equi e sicurezza del lavoro. Ma troppi lavoratori hanno dovuto interrompere la loro pausa estiva perché sono ancora esclusi dai benefici della contrattazione collettiva a causa delle politiche di austerità e delle tattiche antisindacali”.
“L’Ue può fare di più per garantire a tutti i lavoratori il diritto alla contrattazione collettiva tagliando i finanziamenti pubblici ai datori di lavoro che si rifiutano di negoziare con i sindacati. I sindacati sono l’unico rappresentante legittimo dei lavoratori nella contrattazione collettiva con i datori di lavoro e questo dovrebbe essere riconosciuto nel diritto comunitario affinché non si possano istituire falsi comitati aziendali che diano l’impressione di trattative senza portare reali benefici”, conclude. (di Mariangela Pani)