Covid Italia, Minelli: “Obbligo vaccinale per tutti dopo arrivo Novavax”

Per estendere l’obbligo vaccinale anti Covid a tutta la popolazione “si potrebbe attendere l’avvio della vaccinazione con il nuovo prodotto di Novavax, lasciando così ai dubbiosi la facoltà di optare per una tipologia di vaccino piuttosto che per un’altra. Sarebbe, a mio avviso, un magnifico esempio di democrazia partecipata e sensibile alle istanze di tutti. E sarebbe anche la fine degli appigli senza scusanti”. E’ la proposta dell’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata, sentito dall’Adnkronos Salute, in merito all’ipotesi dell’estensione generalizzata dell’obbligo vaccinale.  

“Più volte mi sono espresso a favore della necessità e addirittura dell’urgenza dell’obbligo” della vaccinazione anti Covid per tutta la popolazione “che, adottata in una condizione evidentemente emergenziale – sostiene l’immunologo – avrebbe potuto contenere i danni di una pandemia senza precedenti se consideriamo che mai, in passato, era stata registrata in così poco tempo nel corso di una epidemia la comparsa di tante micidiali mutazioni com’è accaduto per la Covid-19”. “Considerando l’importanza ‘collettiva’ del bene salute che, fatte salve alcune insormontabili limitazioni legate a documentati impedimenti soggettivi, travalica il diritto dell’individuo, può essere più che giustificata l’obbligatorietà del vaccino nel momento in cui quest’ultimo è chiaramente finalizzato a preservare lo stato di salute di un’intera collettività”. 

A fronte però del fenomeno ‘no vax’, l’immunologo pensando proprio “a chi ancora intendesse ‘nicchiare’ di fronte alla vitale necessità dell’immunizzazione allargata all’intera comunità”, lancia la sua proposta di attendere l’arrivo del vaccino di Novavax e poi imporre l’obbligo. “Per coloro i quali dovessero aggrapparsi all’archetipo immaginifico della inaccettabilità della supposta ‘terapia genica’, arriva fra qualche settimana l’antidoto su misura. Il quinto vaccino anti Covid, recentemente autorizzato dall’Ema, non contiene né materiale genetico del nuovo coronavirus, né virus inattivati e soprattutto sfrutta la tecnica delle proteine ricombinanti sicura e ultra-testata in diversi altri vaccini in uso da anni”. In questo modo i ‘dubbiosi’ avranno una ulteriore scelta vaccinale.  

(Adnkronos)