(Adnkronos) – Fornire ai medici gli strumenti per riuscire a ottimizzare il percorso di vaccinazione dei loro pazienti. Con questo obiettivo, la Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) Lombardia promuove, a partire da domani, 28 novembre, un percorso formativo per i medici di medicina generale sul tema della vaccinazione degli adulti con particolare riferimento all’anti Herpes zoster, malattia nota anche come fuoco di Sant’Antonio. Il progetto – spiega una nota – è strutturato secondo la modalità di ‘Formazione sul campo’ e sarà realizzato mediante la partecipazione dei medici di medicina generale coinvolti a gruppi di lavoro nell’ambito delle loro strutture (studi professionali), utilizzando le competenze degli stessi (attività cliniche e assistenziali nell’ambito della medicina del territorio convenzionata con il Servizio sanitario nazionale) con la finalità di migliorare le loro professionalità in modo da poter applicare, già dall’immediato, quanto appreso nell’esercizio delle loro attività.
All’evento formativo iniziale di domani, che sarà replicato in tutte le province, seguirà una fase di applicazione di quanto appreso, della durata di 6 mesi. “In questi ultimi anni – sottolinea Paola Pedrini, segretario generale Fimmg Lombardia – il mondo scientifico è concorde nel ritenere fondamentali le vaccinazioni in età adulta, e in particolare nell’anziano, tanto che sono state messe in atto campagne vaccinali in particolare per l’antinfluenzale ed anti-pneumococcica. Sostenere la costante crescita della cultura vaccinale dei colleghi, che si traduce nella prevenzione di patologie con significative ripercussioni sulla salute della comunità e conseguentemente sulla sostenibilità del sistema – aggiunge – significa rimettere al centro e valorizzare il ruolo del medico di medicina generale nella gestione complessiva della strategia vaccinale. Non più quindi semplice esecutore delle vaccinazioni, ma promotore, organizzatore e facilitatore della prevenzione delle malattie prevenibili da vaccino dell’adulto”.
Nell’infezione da Herpes zoster – ricorda la nota – l’attenzione è in particolare per le persone anziane e chi presenta comorbilità, che possono aumentare il rischio di riaccensione dell’infezione latente da virus Varicella zoster nelle radici dei gangli del sistema nervoso. L’incidenza di Herpes zoster aumenta infatti considerevolmente al superamento dei 50 anni d’età ed è più elevata negli adulti che hanno subito un trapianto di cellule ematopoietiche, chi ha una diagnosi di tumore. Appare per questo importante proteggere i soggetti ad alto rischio, per età o per fragilità, come può avvenire per chi soffre di diabete, affronta un tumore, ha problemi cardiologici o respiratori cronici o chi fa i conti con malattie di pertinenza reumatologica.