“Il volontariato sanitario sarà il vero motore della ripartenza. Non più dunque ‘ruota di scorta’ della Pubblica amministrazione in situazioni di emergenza, non più un ‘passatempo’, ma un patrimonio irrinunciabile della società da salvaguardare, curare e incentivare”. Con queste parole Sergio Amadori, presidente nazionale di Ail (82 sezioni provinciali, 15.000 volontari), ha aperto questa mattina i lavori del convegno nazionale ‘Curarsi è prendersi cura. La missione di Ail per una sanità a misura d’uomo’, in programma a Roma fino al 2 ottobre nel Salone d’Onore del Coni, e che vede protagoniste le Associazioni del Terzo settore insieme per ripensare la sanità di domani: vicina ai bisogni dei malati e integrata sul territorio.
L’intento di Ail, Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma: gettare un ponte per costruire un dialogo sempre più intenso tra pazienti, associazioni del Terzo settore, centri di ematologia, istituzioni, mondo della scienza e della cultura, con lo scopo di contribuire ad abbattere le disuguaglianze e progettare una medicina di comunità a misura d’uomo.
“Durante la pandemia – ha ricordato Amadori – il volontariato ha dimostrato con i fatti di saper svolgere un ruolo fondamentale all’interno del tessuto sociale ed economico. Ail ha risposto con coraggio e vigore all’emergenza sanitaria di questo ultimo anno e mezzo. Gli sforzi compiuti dai nostri volontari ci hanno fatto capire ancor di più quanto il Terzo settore sia importante e necessario nella società attuale e con esso il volontariato sanitario, testimone e interprete dei profondi mutamenti sociali ed economici in atto. Non potevamo non dare ascolto alla voce dei pazienti e dei loro caregiver, per questo abbiamo deciso di riunire le maggiori associazioni italiane, gli ematologi, i rappresentanti del mondo della cultura e le istituzioni per intensificare un dialogo che possa portare alla costruzione di una nuova sanità di comunità, più vicina a chi soffre. Ail tiene fede alla sua mission: promuovere la centralità della persona superando gli ostacoli dell’individualismo in un contesto di gratuità, solidarietà, spirito di servizio e tolleranza”.
Titolo non casuale, quello scelto da Ail per il convegno, che evoca la vita e il pensiero del grande ematologo Franco Mandelli, a lungo guida e presidente dell’associazione.
Tra gli argomenti affrontati durante la prima giornata di lavori, il ruolo del volontariato sanitario e le nuove indicazioni della legge sul Terzo settore, oltre a un tema caro a medici, economisti e sociologi, ovvero la tossicità finanziaria correlata alla qualità di vita dei malati affetti da tumori e all’impatto che Ail e le altre associazioni, con le loro attività, hanno nel migliorare proprio questa criticità. La seconda giornata si aprirà con una tavola rotonda dedicata interamente alla ricerca scientifica, che da sempre Ail sostiene instancabilmente, e alle frontiere che attendono le innovazioni terapeutiche con le nuove sfide in tempi di Covid-19. Molte le testimonianze di ematologi, ricercatori, psicologi, pazienti e rappresentanti delle 82 sezioni provinciali distribuite su tutto il territorio nazionale. Infine, i molteplici servizi offerti da Ail: dall’accoglienza nelle Case alloggio e nei Centri ematologici alle cure domiciliari. I rappresentanti invitati da Ail si soffermeranno sulla qualità dei molteplici servizi, spesso incentivati durante la pandemia da Covid-19 grazie all’impegno di migliaia di volontari, che impattano positivamente sulla quotidianità dei pazienti e delle loro famiglie alleggerendo la solitudine, mitigando le difficoltà economiche e alleviando la sofferenza.
Il convegno nazionale Ail è realizzato grazie ai patrocini del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, della Regione Lazio, del Comune di Roma e del Coni, e al sostegno non condizionante di Abbvie, Astellas, Cbill, Amgen e Roche.