(Adnkronos) – “Le parole utilizzate nel suo intervento in Aula” dal deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir, Giovanni Donzelli, “seppure con toni che appaiono politicamente aspri, intendevano essere testimonianza di una preoccupazione riguardo ad eventuali effetti indiretti su un affievolimento del’istituto di cui all’articolo 41 bis nei confronti del Cospito e pertanto non lesive dell’onorabilità dei deputati del Pd Serracchiani, Lai e Orlando”. È quanto rileva la relazione approvata dal Giurì d’onore della Camera, letta dal presidente Sergio Costa in Aula, chiamato a verificare se le affermazioni dell’esponente di Fdi nella seduta del 31 gennaio scorso avessero leso l’onorabilità dei colleghi Dem, a proposito della loro visita in carcere ad Alfredo Cospito.
“Le parole ‘incoraggiamento alla battaglia’, ove intese come incoraggiamento ad una modifica della disciplina prevista dall’articolo 41 bis in termini generali e per tutti i condannati per mafia e terrorismo, non trovano riscontro fattuale nei confronti dei deputati Serracchiani, Lai e Orlando, come peraltro chiarito nel corso dell’audizione da parte dello stesso deputato Donzelli, il quale ha rappresentato alla commissione di non aver avuto intenzione di formulare un tale addebito”. “Nel corso dell’istruttoria -si sottolinea ancora nelle conclusioni della commissione- è stato possibile verificare che i deputati Serracchiani e Lai non hanno mai richiesto con dichiarazioni pubbliche la revoca nei confronti del Cospito della misura. Per quanto attiene al deputato Orlando sono stati invece rilevati taluni elementi fattuali di riscontro, avendo egli esplicitamente richiamato l’appello sottoscritto da giuristi e intellettuali in cui si chiedeva la revoca dell’applicazione dell’articolo 41 bis al Cospito e avendo egli espresso le proprie perplessità tramite social media”.
“Nel corso dell’audizione Donzelli ha evidenziato come i deputati Serracchiani, Lai e Orlando fossero sicuramente interessati alla salute e alle condizioni di detenzione del Cospito, ma che a suo avviso il contesto precedente e successivo alla visita abbia potuto avere anche indirettamente l’effetto dell’incoraggiamento sul Cospito”.
“Si è convenuto che l’unico oggetto degli accertamenti del Giurì potesse essere identificato nelle frasi contenute nell’intervento in assemblea del deputato Donzelli, nella verifica dei fatti imputati ai singoli deputati citati nelle suddette dichiarazioni. Non rientrano dunque in alcun modo nell’oggetto tutti i profili concernenti, ad esempio, la natura degli atti citati nell’intervento del deputato Donzelli, la loro provenienza e la loro diffusione, profili questi che sono all’attenzione di altri soggetti istituzionali che operano secondo le funzioni e le competenze loro attribuite”. “Le argomentazioni svolte nel suo intervento -afferma ancora la relazione- hanno tenuto conto e preso spunto esclusivamente da quanto emergeva dagli organi di stampa e sui social, quindi da fonti aperte”.
“Il deputato Donzelli, nell’illustrare alla commissione di indagine quale fosse l’intendimento alla base del proprio intervento in Assemblea, ha rilevato come la battaglia a cui si riferiva fosse quella del Cospito rispetto all’applicazione a lui della misura di cui all’articolo 41-bis, ritenendo tuttavia che dal punto di vista politico, a suo giudizio, se avesse avuto esito positivo questa battaglia e fosse stata tolta per motivi di salute la misura di cui all’articolo 41-bis al Cospito questo avrebbe potuto avere come conseguenza indiretta un possibile affievolimento delle posizioni a favore del mantenimento dell’istituto del 41-bis per tutti i condannati interessati dalla misura”. “Nel suo intendimento, andare a trovare una persona in carcere -scrive ancora la commissione- di per sé non può in alcun modo essere considerato un incoraggiamento a una battaglia, ma rappresenta un gesto doveroso se compiuto per verificare le condizioni di salute. Peraltro, ribadendo come si tratti di una legittima scelta politica”, Donzelli “ha argomentato come, a suo avviso, nel caso in cui all’uscita del carcere, oltre a richiamare le condizioni di salute e le condizioni carcerarie, si esprimono opinioni che anche involontariamente possono apparire non distanti da quella che è ufficialmente la battaglia della persona appena visitata, questo possa condurre a ritenere ciò alla stregua di un incoraggiamento”.
A Montecitorio Giovanni Donzelli non commenta con i cronisti la relazione del Giurì d’onore, secondo la quale il deputato di Fdi non ha leso l’onorabilità dei parlamentari del Pd nel suo intervento in Aula sul caso Cospito, il 31 gennaio. Conversando con l’Adnkronos, i colleghi di Fratelli d’Italia che erano con lui in Aula durante la lettura della relazione di Sergio Costa (M5S) che ha presieduto il Giurì, descrivono Donzelli come “sereno e determinato”. La conclusione della relazione è stata accompagnata da un applauso del gruppo di Fdi.