Assalto alla Cgil, oggi la manifestazione in piazza San Giovanni

“Mai più fascismi”. Dopo l’assalto alla Cgil e gli scontri alle proteste No Green pass di Roma, piazza San Giovanni è pronta ad accogliere la manifestazione indetta dai sindacati dopo l’attacco. L’appuntamento è fissato alle 14.00. “È tutto pronto! Un pezzo d’Italia è in viaggio per riempire Piazza San Giovanni a Roma al grido #Maipiufascismi”, si legge sui profili social ufficiali della Cgil. “Una grande manifestazione nazionale e antifascista per il lavoro e la democrazia”, quella convocata e descritta all’indomani delle proteste dai segretari di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e PierPaolo Bombardieri.  

“L’assalto squadrista alla sede nazionale della Cgil – aggiungevano i leader sindacali – è un attacco a tutto il sindacato confederale italiano, al mondo del lavoro e alla nostra democrazia. Chiediamo che le organizzazioni neofasciste e neonaziste siano messe nelle condizioni di non nuocere, sciogliendole per legge”. Per Landini, Sbarra e Bombardieriè quindi “il momento di affermare e realizzare i principi e i valori della nostra Costituzione. Invitiamo, pertanto, tutti i cittadini e le forze sane e democratiche del Paese a mobilitarsi e a scendere in piazza sabato prossimo”. 

Per l’assalto, tra gli altri, sono stati arrestati i leader di Forza Nuova Roberto Fiore e Giuliano Castellino. A chiedere per primo lo scioglimento del movimento di estrema destra dopo l’attacco era stato il segretario del Pd Enrico Letta: “È l’ora di sciogliere Forza Nuova”, aveva detto il giorno degli scontri, esprimendo “solidarietà alla Cgil e alle forze dell’ordine per gli attacchi squadristi di oggi. Inaccettabile quel che sta accadendo. Il Paese tutto risponda unito a queste degenerazioni intollerabili”. 

Come annunciato il 10 ottobre scorso, Matteo Salvini e il Carroccio non saranno presenti in piazza. “Noi saremo nei gazebo della Lega, non in piazza”, aveva detto il leader della Lega, a una manifestazione che “la sinistra organizza nel giorno del silenzio elettorale, prima dei ballottaggi”.
 

(Adnkronos)