Biden non molla: “Posso fare il presidente, altrimenti non mi candiderei”

(Adnkronos) – “Amici, non cammino con la facilità di un tempo, e non parlo e faccio dibattiti con la facilità di un tempo, ma so quello che faccio e so come dire la verità”. E’ quanto ha detto l’81enne Joe Biden, nel comizio oggi in North Carolina, come riporta Nbcnews, rispondendo alle critiche che gli sono state avanzate, dopo il comizio della scorsa notte ad Atlanta e dopo le nuove polemiche sulla sua età troppo avanzata.  

“Amici vi do la mia parola di Biden: non mi candiderei di nuovo se non credessi, con tutto il mio cuore e la mia anima, di poter fare questo lavoro, perché, onestamente, la posta in gioco è troppo alta”. “Yes, you can!”, sì puoi farlo, è stata la risposta dei sostenitori di Biden, che hanno ripreso lo slogan che caratterizzò la prima campagna elettorale di Barack Obama nel 2008. “Difenderemo i diritti delle donne in America, ristabiliremo la Roe vs Wade (sentenza della Corte Suprema del 1973 considerata una pietra miliare sull’aborto, ndr.) come legge in tutta la nazione” conclude.  

“Per favore chiamate Jill. E’ il momento della parte difficile del matrimonio, la parte dove sostenere il proprio sposo vuol dire dirgli cose molto, molto dure” ha detto Monica Hesse, editorialista del Washington Post. “Non ho idea se e quando Joe Biden abbia avuto piena consapevolezza di quanto fosse andato male, ma vedendo Jill Biden sul palco, una donna energica con un dottorato e due orecchie funzionanti, scommetto che lei ha capito, e spero che stia parlando con il marito”, continua il commento di Hesse. “Non dico che Jill Biden gli debba necessariamente dire di ritirarsi dalla corsa – continua – è la sua partner, non il suo capo, e quello che lui fa o non fa non è sua responsabilità o sua colpa. Ma spero che lei possa rendergli lo sguardo più chiaro”. 

Hesse fa anche un esempio delle cose difficili che la first lady dovrebbe dire al marito: “Non si tratta del fatto che tu possa o non possa guidare, dovrebbe assicurare Jill a Joe, ma del fatto che gli americani che hanno visto il dibattito possano credere che tu sia in grado di guidarli. Si tratta di quello che è davanti a te se vinci – continua Hesse suggerendo le parole alla first lady che dovrebbe parlare “con amore, tenerezza, preoccupazione, invece, che panico”. “Non so se nessun altro nel Paese sia nella posizione di farlo perché per tutti noi altri americani, che abbiamo visto il dibattito dai nostri divani, l’unica cosa che abbiamo è il panico”. 

Lo Speaker repubblicano, Mike Johnson, afferma che il gabinetto di Joe Biden dovrebbe discutere se invocare il 25esimo emendamento, che prevede la possibilità di rimuovere il presidente quando non sia più in grado di esercitare i suoi poteri. “Io chiederei ai membri del gabinetto di guardare i nei propri cuori, e noi speriamo che facciano il loro dovere nel miglior interesse degli americani, questi sono momenti cruciali”, ha dichiarato il leader repubblicano affermando che “ci sono molte persone che stanno chiedendo” di invocare il 25esimo emendamento. 

Invocato da più parti contro Donald Trump dopo l’assalto al Congresso, il 25esimo emendamento prevede che, per il passaggio dei poteri al vice presidente nel caso che il presidente sia “incapacitato”, è necessario che il vice presidente stesso e la maggioranza dei ministri concordino che il presidente “non è in grado di svolgere i compiti e amministrare i poteri del suo ufficio” e comunichino questa convinzione, per scritto, al Congresso. In caso di opposizione del presidente alla misura, dovrebbe essere il Congresso, con un voto a maggioranza qualificata in entrambe le Camera, a confermare il passaggio dei poteri. 

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