Cdr Tg1 scrive a Fiorello: “Nessuna guerra, pensiamo insieme il nuovo spazio”

(Adnkronos) – “Care colleghe e cari colleghi, siamo sconcertati da come la legittima difesa di uno spazio informativo e del proprio lavoro, di fronte ad una decisione sulla quale non c’è stato alcun confronto o informativa con l’azienda, venga trasformato pubblicamente in uno scontro da cortile, tanto più odioso in quanto ci mette in contrapposizione ad un professionista come Fiorello che tutti noi amiamo e stimiamo”. Lo afferma in un comunicato il Cdr del Tg1, composto da Leonardo Metalli, Roberto Chinzari e Virginia Lozito, intervenendo sulle polemiche suscitate da un precedente comunicato in cui l’organismo sindacale della testata annunciava proteste (e un’assemblea per giovedì 20 ottobre) in reazione alle voci di un approdo dello show di Fiorello ‘Viva Asiago 10’ da dicembre nel mattino di Rai1, dalle 7.15 alle 8, nello spazio attualmente gestito da ‘Tg1 Mattina’. La protesta del Cdr aveva causato una dura reprimenda dell’associazione dirigenti Rai (Adrai) che invitava i giornalisti a valutare il valore per tutta l’azienda del ritorno di Fiorello.  

“Ci piace la sua satira – aggiunge Il Cdr- non ci piace la satira di cattivo gusto che banalizza tutto in dualismo elementare tra buoni e cattivi, che ridicolizza e diffama il nostro lavoro. Chiediamo rispetto per il lavoro di tanti professionisti, che in questi mesi stanno cercando di raccontare al meglio al grande pubblico la quotidianità e gli eventi straordinari, facendo il proprio dovere di giornalisti del servizio pubblico. Invitiamo i colleghi che criticano la nostra difesa del Tg1 a informarsi prima di vergare i loro commenti. Dall’azienda ci è arrivata la notizia di un ripensamento sulla collocazione e quindi ha annullato l’incontro di oggi. Di conseguenza la nostra assemblea per ora viene rinviata. Resta la richiesta all’azienda di un incontro su questa tema”. 

“Per quanto riguarda Fiorello, noi teniamo a sottolineare che stimiamo e ammiriamo il suo genio creativo e a lui abbiamo scritto questa lettera che decidiamo insieme di rendere pubblica…”, prosegue il Cdr. 

“Caro Fiore – esordisce Metalli nella lettera – Roberto, Virginia ed io ti scriviamo in nome e per conto di tutta la redazione del Tg1, che nutre grande stima per il tuo lavoro e si diverte come tutti, da sempre, con le tue invenzioni televisive. Anche Renzo Arbore ebbe a che fare con un Telegiornale che si frapponeva fra la sua geniale Tv innovativa e l’informazione: era il Tg2 della notte, direttore Alberto La Volpe e il programma era “Indietro tutta” del 1987. La redazione fu avvertita e si trovò presto un accordo, la trasmissione andò subito dopo il Tg2 della notte “accorciato” e per il telegiornale Renzo compose una canzone “Vengo dopo il Tg” per lanciare meglio quella edizione del Tg2, definito “un inno al tg mai pensato prima”. Una sinergia intelligente e proficua per vivere sereni e vincenti. L’azienda era diversa, la Tv aveva un gran peso, tutti furono d’accordo e gli ascolti andarono alle stelle. Fu un grandissimo successo”.  

“Il Tg1 non è in guerra con nessuno, come scrivono i giornali, tantomeno con un artista del quale continuamente racconta le mirabili imprese televisive. Potevamo parlarne diffusamente con l’azienda, fare progetti insieme – come fece Arbore con il Tg2 – lavorando reciprocamente a vantaggio degli ascolti. Forse non sarai stato informato, come noi del resto, che il Tg1 da qui a giugno avrebbe perso quasi 150 ore di informazione. Forse non sai che molti colleghi lavorano per quel prodotto con grande passione nel nuovo spazio concordato con la rete dopo anni di trattative. Ci sarebbe piaciuto condividere con te e con l’azienda queste brevi considerazioni. Il Tg1 ama gli artisti e li promuove da sempre, porte aperte a tutti e nessuno scontro tra professionisti della Tv. I titoli dei giornali non hanno evidenziato questo rispetto per il lavoro reciproco, hanno parlato solo di guerra a Fiorello, per questo ci teniamo a sottolinearlo: Fiorello ci piace, ma con un progetto anche per il Tg1 e i suoi giornalisti”, conclude la missiva per lo showman.  

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