Dai rifiuti all’acqua, la strategia di Acea per la sostenibilità

(Adnkronos) – Dal riutilizzo delle acque alla termovalorizzazione, dal riciclo delle plastiche al compost per l’agricoltura. Il Gruppo Acea partecipa anche quest’anno ad Ecomondo, fiera della green e circular economy, fino all’8 novembre a Rimini. “Siamo contenti di essere qui perché è un punto di incontro con i partner, i competitor e tutte le persone che operano nelle società del settore ambientale legato al territorio. Quindi è un motivo di confronto, di approfondimento e anche un’occasione per presentare le nostre attività”, racconta all’Adnkronos Tommaso Sabato, presidente di Acea Infrastructure e amministratore delegato di Acea Ambiente. La vocazione green del Gruppo industriale, sostenuta da strategie che mirano all’utilizzo sostenibile delle risorse e allo sviluppo eco-compatibile delle infrastrutture, è confermata dai progetti presentati alla fiera che riguardano in primis il settore idrico, nel quale Acea è il più grande player nazionale con 10 milioni di abitanti serviti e l’ambiente, con circa 1,8 milioni di tonnellate di rifiuti gestiti ogni anno che, oltre al settore elettrico, rappresentano le principali aree di business del Gruppo.  

“Stiamo cercando di sviluppare un modello di business che chiuda quindi la filiera delle singole attività – spiega – Nell’acqua, attività storica è quella di adduzione e captazione, stiamo anche sviluppando il business del trattamento delle acque industriali, quindi della chiusura del ciclo e del riutilizzo dell’acqua per l’agricoltura. Per l’ambiente è una realtà un po’ più giovane, un po’ più piccola, ma che sta crescendo molto. Stiamo investendo molto nella termovalorizzazione, quindi nel recupero dei rifiuti per produrre energia, un progetto è quello di Santa Palomba, del termovalorizzatore di Roma”.  

“Tra Santa Palomba e gli impianti già esistenti di Terni, dove viene trattato il pulper, e di San Vittore, dove stiamo facendo una nuova linea, la quarta linea, già attualmente trattiamo più o meno 1.200.000-1.300.000 tonnellate all’anno di rifiuti, quindi una quantità importante, e l’idea è comunque di consolidarci in questo mercato, sempre nel centro e sud Italia”, prosegue. Per quanto riguarda il compostaggio, “stiamo investendo molto per sviluppare tre impianti, in Toscana, Lazio e Umbria. Anche qui l’idea è di potenziare la filiera cercando di fare un prodotto che può essere non solo sfuso per andare sui campi ma anche insacchettato, quindi trovando con la filiera a valle, che sono gli agricoltori, dei punti di collaborazione”. Poi “abbiamo quattro società attive nella selezione e riciclaggio delle plastiche, per arrivare a produrre la valigia così come il vasetto per i fiori. È una realtà per noi importante, piccola ma in crescita, e stiamo cercando di concentrarci perché chiude anche in questo caso la filiera del prodotto”. 

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