(Adnkronos) – “Se si dovesse andare in Sicilia all’election day, come facciamo a spiegare ai cittadini che per le Politiche siamo divisi e per le Regionali siamo alleati? Come facciamo a raccontare due visioni diverse? E’ semplicemente improponibile. Detto ciò, ad oggi, non ho capito qual è il cosiddetto ‘campo largo’ di cui parla in questi giorni il Pd. Noi stiamo costruendo un’alternativa a Musumeci, se ci stanno ok. Altrimenti si vedrà. Noi non vogliamo un fritto misto…”. Nuccio Di Paola è il leader del M5S in Sicilia e capogruppo del movimento all’Assemblea regionale siciliana. Ha seguito da vicino le primarie del campo progressista, che sabato notte hanno visto la vittoria di Caterina Chinnici del Pd sulla sottosegretaria del M5S Barbara Floridia, arrivata seconda e su Claudio Fava, terzo. Ma oggi Di Paola non nasconde le difficoltà per la prosecuzione di questa alleanza in vista delle Elezioni regionali in autunno. In Sicilia potrebbe anche esserci l’election day, il prossimo 25 settembre. Sarà il Governatore uscente Nello Musumeci a deciderlo nei prossimi giorni.
Ma se fino a due giorni fa parlava di “piena sintonia” con il Pd, adesso cambia un po’ rotta: “Se su Roma il Pd sta decidendo di staccarsi da quel fronte, dall’alleanza con il M5S, di fatto sta creando una coalizione a seguito dell’Agenda Draghi, raccogliendo dei pezzi da Sinistra a Destra. E a livello nazionale esclude il M5S – spiega in una intervista all’Adnkronos- Da qui le uscite di autorevoli esponenti del Partito democratico, come Letta o Provenzano, contro il M5S e contro Conte. Il ragionamento che faccio è che se da noi si decidesse di andare a un Election day, noi poi come facciamo a raccontare ai siciliani due visioni totalmente diverse? E’ improponibile davvero”.
“Ribadisco, poi, qual è il campo largo del Pd? Se è quello che sta costruendo a livello nazionale, con pezzi di transfughi del M5S e pezzi che vanno da Calenda a Renzi – aggiunge il leader del M5S in Sicilia – qui in Sicilia loro con chi vogliono allearsi? Di fatto noi abbiamo costruito un perimetro inclusivo, ma non è che oggi il Pd vuole allearsi con dei pezzi che prima erano nel Governo Musumeci? Noi stiamo costruendo l’alternativa a Musumeci…”.
“Dal nostro punto di vista – dice ancora Di Paola – noi siamo coerenti sulla creazione di un fronte progressista che deve essere inclusivo, soprattutto nei confronti della società civile”. “Ma se il Pd sta cambiando visione e allora noi vedremo di trarne le conseguenze…”. E quali sarebbero queste conseguenze? “Noi continuiamo con il fronte progressista – replica pronto Di Paola – ci sono degli alleati in questa coalizione, dai Centopassi di Fava alla Sinistra italiani, dai Verdi al Psi, a me non sembra che questi componenti siano pronti a un fronte così largo – spiega – che va da pezzi di Forza Italia. Quindi questa è una riflessione che deve fare il Pd. E’ lui che si sta portando fuori dal fronte progressista, valuteremo in questi giorni cosa fare”.
E poi aggiunge: “Se il Pd sta cambiando idea e si rivede nell’Agenda Draghi, vedremo cosa fare. A me ricorda una dichiarazione fatta tempo fa dal Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè che parlava di una ‘coalizione Draghi’. Si riferisce a questa coalizione il Pd? Chi ci sta?”. Poi ribadisce: “Il Pd sta cambiando visione, il governo Draghi era sostenuto da varie forze politiche ma lo abbiamo sempre definito un governo di tenuta nazionale in un periodo particolare, ma se questa diventa una visione politica allora le cose cambiano”.
Ieri Enrico Letta ha detto che la rottura con il M5S è irreversibile. “Ho visto – dice Di Paola – Vuole aggregare da Calenda a Brunetta, un fritto misto insomma. Io non so questa cosa in Sicilia come il partito di Letta se la vuole gestire. Noi, in maniera coerente, siamo per portare avanti il fronte progressista. C’è un grossissimo disagio sociale ed economico e vogliamo parlare alle persone in difficoltà e che da una visione dell’Agenda Draghi vengono esclusi”.
Sulle primarie siciliane del fronte progressista Di Paola dice: “Ho chiamato Caterina Chinnici per congratularmi, il fatto che non ha la tessera Pd può essere un valore aggiunto. Ma dobbiamo capire il Pd cosa vuole fare. Lo ripeto. L’allenza che vogliono fare a livello nazionale non ci piace e non so se la vogliono riproporre in Sicilia. Se la ripropongono anche in Sicilia, allora il M5S non ci sta. Per niente, meglio essere chiari”. “Bisogna capire qual è questo fronte progressista per loro – dice ancora Di Paola – forse abbiamo visioni diverse. Se è ‘tutti dentro’, allora non lo è ed è più un fritto misto”.
E i rapporti con il segretario dm in Sicilia Anthony Barbagallo come sono? “Lui vuole andare avanti, non è che noi abbiamo rotto. Non c’è un discorso di rottura dei rapporti ma è normale che avremmo fortissime difficoltà, sono due visioni differenti. Se Letta continua ad attaccare Conte come facciamo ad andare insieme? Come?”. (di Elvira Terranova)